Lettere
Risus abundat

di Veronica Tussi

Caro direttore, Ferdinando Camon ("L’Unità" del 1 febbraio) si chiede, riferendosi agli autori della strage di Erba: "Perché ridono?" e risponde: "Ridono perché si amano, e questo amore è tutto. Protestano per i flash, altro disturbo non hanno". Io non invidio giornalisti, avvocati, giudici, carabinieri, e tutti coloro che sono costretti ad assistere al processo; non ci andrei neppure se mi pagassero, e sono sveltissima a cambiare canale se appena ne sento parlare in televisione. La tragedia, con tutti i suoi tristi particolari, ha trovato un posto fisso nella mia memoria, e non mi sembra davvero il caso di allargare quel posto con nuove penose notizie. Ho letto però le riflessioni di Camon. Io credo che i coniugi ridano perché sono stolti. Risus abundat in ore stultorum. E in questo caso il riso abbonda nel senso che non dovrebbe assolutamente esserci. Non credo che il verbo amare si addica loro. Chi uccide un bimbetto non può avere la capacità di amare, e forse neppure di odiare. Considera il bimbo come il fastidioso falsh negli occhi: qualcosa da eliminare. I due assassini stanno bene insieme, lo trovano conveniente; ma non credo abbiano la capacità di amare.


Veronica Tussi



Sabato, 02 febbraio 2008