Lettera
Provocazione

di Veronica Tussi

Gentile direttore, il vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli, come sostengono i familiari, ha negato il matrimonio religioso per «impotenza copulativa»: un’incapacità a procreare causata da gravi lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto circa due mesi fa. Ed è giusto. La Chiesa insegna che la fecondità è un fine del matrimonio (cf Catechismo n. 2366). Venendo a mancare il fine principale (la procreazione), il matrimonio non ha senso. Però, lo stesso ragionamento dovrebbe valere per il "matrimonio" delle "spose del Verbo incarnato", vale a dire delle monache. Infatti, unendosi allo Sposo celeste, non hanno nessuna possibilità di procreare.

Veronica Tussi



Lunedě, 09 giugno 2008