Lettera
Obiettività

di Attilio Doni

Gentile direttore, ieri, mercoledì 23, Enrico Mentana, ha dedicato "Matrix" a Padre Pio e alle sue stimmate. Partecipavano tre credenti: Alberto Bobbio (Famiglia Cristiana), sicuro ovviamente della santità del frate di Pietrelcina; Luciano Rispoli, sposato da Padre Pio, e certo della santità del frate; Francesco Giorgino, innamorato addirittura del santo. A fronte di questi, in collegamento da Bologna, c’era un non credente: Sergio Luzzato. Ma la mancanza di obiettività di tutte (proprio tutte) le trasmissioni televisive su argomenti religiosi, non sta tanto nella differenza di numero tra credenti e non credenti, quanto nel fatto, cui nessuno sembra fare caso, neppure il bravo Mentana, che manca sempre assolutamente la voce di un credente che possa contestare in base a serie ragioni teologiche la posizione della Chiesa. Così, a Matrix è mancato un credente che potesse dimostrare come visioni celesti e diaboliche, guarigioni prodigiose, estasi, misteriosi aromi, cilici, flagellazioni, lotte materiali col demonio, estenuanti digiuni, torture, inutili mortificazioni, non facciano la santità di una persona. Che non fa la santità neppure costruire cento ospedali. E’ mancato un teologo (ne esistono) che potesse fare questa semplice dichiarazione: ritenere che Dio, sommo Bene, possa imprimere piaghe sanguinolente nelle carni delle sue creature, non solo è ridicolo, ma anche blasfemo.

Attilio Doni
Genova



Giovedì, 24 aprile 2008