Lettera
Neppure se producesse nutella

di Attilio Doni

Caro direttore,
il motivo preciso che induce molti gli italiani non ricchi e magari qualche povero a votare per un uomo ricchissimo, non mi è chiaro. Forse è l’illusione che il ricco possa far diventare tutti ricchi; forse è il fascino che un uomo potente esercita sugli impotenti, i quali sognano di diventare potenti, così come un bambino sogna di diventare forte come Rambo; forse è il desiderio inconscio di chi non ha sicurezze, di affidarsi a chi si mostra estremamente sicuro di sé; forse altro ancora; però io a queste persone vorrei dire che un ricco per sua natura non può fare leggi a favore dei poveri. Un ricco non è mai credibile quando parla ai poveri. Gesù non era povero. Il padre era un carpentiere, e il figlio con tutta probabilità esercitava il mestiere del padre. I carpentieri nella Palestina al tempo di Gesù erano stimati e ben pagati. Ma Gesù, per parlare ai poveri, per rendersi credibile, si mise nelle condizioni di non avere dove reclinare il capo. Ora, nessuno può pensare che anche Berlusconi si metta nelle stesse condizioni, ma per essere credibile non può continuare ad essere ricchissimo. Io, amici miei non ricchi o poveri, non voterei per un ricchissimo neppure se producesse nutella!

Attilio Doni
Genova



Mercoledì, 12 marzo 2008