Lettera
Nucleare ed incoscienza

di Elisa Merlo

Gentile direttore, durante questa campagna elettorale, alcuni uomini politici (es. Pierfedinando Casini) hanno mostrato la seria intenzione, qualora andassero al governo, di costruire centrali nucleari, calpestando la volontà dei cittadini espressa nel referendum del 1987. Ovviamente non si sono minimamente posti il problema morale, sia nei riguardi dei contemporanei, sia nei riguardi delle generazioni future, alle quali lascerebbero scorie radioattive per millenni. Hanno tranquillamente dimenticato che la parola su un tema così delicato e importante spetta agli scienziati prima che agli uomini politici. Vorrei ricordare che da circa 15 anni nessun paese occidentale, salvo la Finlandia, ha messo in cantiere nuove centrali nucleari. Il nucleare comporta costi elevati sia per la realizzazione degli impianti, sia per lo smantellamento alla fine della loro attività, e quindi lo Stato deve necessariamente intervenire a copertura delle spese aumentando tasse e imposte ai contribuenti. In caso di incidente le conseguenze sono drammatiche. Non si può negare un legame tecnologico tra la produzione civile di energia nucleare e l’industria bellica. Sicuramente esistono anche dei vantaggi, ma parlarne con superficialità in campagna elettorale è davvero da incoscienti.

Elisa Merlo



Sabato, 12 aprile 2008