Lettera
Parlare per non dire nulla

di Rosario Amico Roxas

Sull’incontro tra Bush e Benedetto XVI


L’incontro tra il presidente degli USA Gorge W. Bush e S.S. Benedetto XVI non è stato esattamente quello che ci si aspettava; nulla è trapelato sul tono , anche se si conoscono gli argomenti trattati. Il più importante non poteva che essere la guerra in Medio oriente che, ormai da decenni, miete vittime tra gli innocenti civili, ha scardinato ogni ipotesi di pace avendo stimolato nazionalismi sopiti.
Teoricamente il discorso del pontefice avrebbe dovuto vertere sulla "Pace", ma quale pace ?
Per un personaggio come Bush la pace coincide con l’assenza di una guerra, quando la nazione più forte, più avanzata tecnologicamente, più dotata di mezzi di distruzione di massa, più spregiudicata nell’uso e abuso della forza, vince (quando e se vince !!!).
Allora impone la sua pace, le sue condizioni, il suo "nuovo ordine"; si chiama pace, ma solo nella grammatica delle guerre.
Parlare per non dire nulla, perché la "Pace" del rappresentante di Cristo in terra è una categoria dello spirito, che coniuga insieme la solidarietà, l’Amore, la com-passione, la giustizia, la libertà….
Niente di comprensibile per il capo dell’esercito più potente del mondo, che usa tali poteri allo scopo di dominare, e di sottrarre ai più deboli le materie prime, incurante delle sperequazioni che genera e sostiene.
Così l’incontro tra Bush e Benedetto XVI si è limitato ad essere un incontro tra "capi di Stato", nel rispetto delle reciproche diplomazie e delle formalità protocollari.
E’ stato sintomatico, da parte di Bush, di rivolgersi al Santo Padre con un asettico "Sir", nella convinzione di avere di fronte un omologo capo di Stato di una nazione occidentale, e come tale, dentro il panorama di vassallaggio dell’intero Occidente.
Un incontro inutile e controproducente; inutile per i linguaggi destinati a non comprendersi; controproducente perché sarà esibito come una connivenza di fatto a quelle politiche aggressive che non sono state denunziate con il rigore e il vigore che ci si aspettava da un pontefice che elabora l’epistemologia di Cristo a parole, ma si contraddice nei fatti.



Rosario Amico Roxas



Domenica, 10 giugno 2007