Lettera
Il Creatore per sua natura non può dispensare sofferenze

di Francesca Ribeiro

Gentile direttore, una lettrice, docente di religione, scrive su La Stampa del 26 aprile: "Ritengo umilmente che il Creatore possa «regalare» a qualcuno parte delle sue sofferenze (piaghe dolorose e in suppurazione) per «richiamare» alla memoria dell’umanità cosa sono state le sue sofferenze fisiche". Lo spazio di una lettera non mi consentono di spiegare in modo esaustivo perché la lettrice inconsapevolmente bestemmi. Proverò a sintetizzare. Il Creatore per sua natura non può dispensare sofferenze. Le sofferenze vengono dagli uomini e, secondo la Chiesa, dal diavolo. "Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi...Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo...Il Vangelo della vita, risuonato al pricipio con la creazione dell’uomo a immagine di Dio per un destino di vita piena e perfetta, viene contraddetto dall’esperienza lacerante della morte" (Evangelium vitae, n. 7). A Gesù le sofferenze furono «regalate» dagli uomini; il Signore, secondo la Chiesa, sebbene per un fine buono, si metterebbe sullo stesso piano dei suoi crocifissori: dispensatore di piaghe dolorose! Si pensi: Dio e il diavolo collaborerebbero nell’infliggere tormenti ai santi! Inoltre: Dio non può ricorrere ad un mezzo cattivo per raggiungere un fine buono. E ancora: l’imitazione di Cristo (santità) deve avvenire nella sostanza e non nella forma (falsa imitazione), e l’unica via per essere santi è quella indicata nella lavanda dei piedi giovannea.


Francesca Ribeiro



Domenica, 27 aprile 2008