Lettera al direttore
Monekò, l’usuraio buono

di Andrea Battantier

Uscite dall’usura, fatevi aiutare


Ho iniziato ad indebitarmi giocando d’azzardo. Sono presto passato alle bische clandestine: c’era più gusto. Mi sono rovinato con videopoker e gratta e vinci e allora mio zio mi presenta Monekò (il nome è di fantasia), "...l’usuraio buono" diceva. Ogni giorno giravo per 10, 20 tabaccai. Compravo decine e decine di gratta e vinci.
Sfruttavo i soldi di un’eredità. Sono arrivato a comprare un pacco di G&V. Lo so, a voi non vi dice niente, ma ve lo dico io: sono 200 gratta e vinci.
Ho iniziato per smettere di fumare. Entravo dal tabaccaio e prendevo un solo pacchetto di camel, invece che due. Per consolarmi, per tirarmi su, iniziai a prendere uno o due gratta e vinci. Per diventare milionario? Nossignore! Per tirarmi su.
Per un periodo ho fatto giocare mio figlio alle slot, tenendolo in braccio. Un po’ perché mi portava fortuna. Un po’ per fargli fare le abilità, come gioco per il cervello. Ma poi l’ho lasciato a casa:
portava sfiga. Questa mia testimonianza è solo per dire che ci sta poco da spiegare. Un bel giorno ho detto: "Mi dovete aiutare! Sennò io ammazzo lo strozzino, tutti i tabaccai di Roma e provincia e poi ammazzo me!". E i poliziotti della squadra mobile sono riusciti ad incastrare Monekò. Ho perso mia moglie e mio figlio Tommaso. Ora ha 8 anni. Ho perso quasi tutto ma ho ritrovato la mia libertà!!! Faccio a tutti un appello: Denunciate il vostro usuraio di fiducia, confessate le vostre colpe, il vostro vizio. Basta con la vergogna. Fatevi aiutare.

Andrea Battantier


PS: se volete posso raccontarvi per filo e per segno come sono andate le cose. Ho voglia di parlare, di smascherare, di aiutare chi ne ha bisogno.



Martedì, 04 settembre 2007