Lettera
Morte naturale

di Veronica Tussi

Caro direttore, il nostro Pontefice, apprezzando il nuovo clima tra le forza poltiche, ha detto, fra l’altro: «Forte e costante deve essere il nostro impegno per la dignità e la tutela della vita umana in ogni momento e condizione, dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale». Spesso la Chiesa parla di "morte naturale", però non ne spiega il significato. L’epoca in cui si nasce, il luogo, le condizioni economiche, l’intervento umano (medicinali, operazioni chirurgiche, ecc), influiscono sulla durata della vita: come stabilire quindi quando la morte è naturale? La Chiesa afferma anche che il "tramonto naturale" è stabilito da Dio (cf Catechismo, Enciclica Evangelium vitae, ecc.). Così, dovremmo pensare che
allungando la vita di una persona con mezzi artifciali, in qualche modo andremmo contro la volontà di Dio; mentre farebbe la volontà di Dio un malato terminale che soffre e chiede di morire "naturalmente", rifiutando le cure.

Veronica Tussi



Giovedě, 29 maggio 2008