Lettera
Mezzi e fini
di Francesca Riberio
Gentile direttore, quando ci si appresta a compiere una cattiva azione, oppure la si è già compiuta, difficilmente si entra nel merito dellazione stessa, ma ci si affanna a spiegare che si vuole agire o si è agito per un fine buono. Così, Bush quando si apprestava a scatenare una terribile guerra contro lIraq, non parlava certo delle armi che avrebbe usato, delle torture, della devastazione, dei morti, della sofferenza di una moltitudine dindividui, ma del bene che avrebbe fatto allAmerica e magari al mondo intero. Ovviamente il paragone non si riferisce alla gravità delluna e dellaltra azione, però il ministro Maroni si comporta alla stesso modo: non entra nel merito dellazione di prendere impronte digitali ai bambini rom, e si affanna a spiegare che in fondo la proposta "vuole offrire ai nomadi una ulteriore garanzia per la tutela dei loro diritti". Ma è il mezzo cui si ricorre che è disgustoso, non il fine. Francesca Riberio Marted́, 01 luglio 2008 |