Lettera
Lettera a Roberto Saviano

di Rosanna Camerligo

Caro Roberto
è appena stata resa pubblica la smentita di Schiavone in relazione alle minacce alla tua vita. Gli credi? Gli “uomini di niente” non hanno onore, né umanità. Io non ti conosco personalmente, ma ti conosco attraverso il tuo libro, i tuoi articoli, lo spettacolo teatrale e il film. Io non ti conosco personalmente, ma il tuo urlo è risuonato e risuona dentro di me. Sono nata e vivo in Campania, nella provincia martoriata di Napoli, in quella chiaiano-marano in cui si vuole fare una discarica in pieno centro abitato. Caro Roberto come fare a dirti resta? Infatti ti dico parti, vai lontano da Napoli, dall’Italia, vai e riprenditi la tua vita. Troppo dolore, troppa sofferenza, tutta la negatività che ci hai raccontato è stata aumentata in modo esponenziale dall’indifferenza, dalle difficoltà che hanno blindato la tua esistenza. Vai Roberto, parti, vai lontano da un paese che ha bisogno di eroi, magari morti, da incensare, da santificare, ma quando quegli uomini sono vivi danno fastidio. Danno fastidio alle piccole meschine umanità che sopravvivono a se stessi, agli squali che navigano a vista, agli “uomini di niente” che vogliono farti la pelle. Il sistema si compatta per liberarsi in un modo o nell’altro di un alieno che rischia di far inceppare qualche ingranaggio. Caro Roberto resisti nella forza della vita, parti e sorridi, incontra chi vuoi, come vuoi e quando vuoi, torna a scrivere stando dentro la vita e non guardandola scorrere davanti a te.
Caro Roberto so che sai che tante persone ti vogliono bene come ad un amico intimo, un fratello, un figlio, e chi ti vuole bene non può dirti resta, so anche che siamo con te, che porti dentro la tua terra, che scriverai ancora e scriverai inevitabilmente di te, di noi, della nostra martoriata terra. Forse potrai aiutarci ancora di più o forse no, ma è la tua vita che deve riprendere. Ricorda che sparsi per questa “povera Patria” ci sono tanti “io sono Saviano”e vogliamo urlare insieme a te basta. Solo questo,vogliamo urlare insieme a te perché questa coltre collosa di menzogne e di malaffare possa prima sbrindellarsi, poi dissolversi alla luce della verità.
A noi italiani e campani resta il senso di vergogna per non essere stati in grado di garantire a te e alla tua famiglia un’esistenza normale, mentre gli “uomini di niente” dormono e mangiano spesso nelle loro case, con le loro famiglie e festeggiano i propri compleanni con gli amici. Caro Roberto sogno il momento in cui la gente prenderà coscienza e una grande ondata di indignazione cancellerà “gli uomini di niente” ovunque essi siano, intanto resistiamo e sappiamo che ovunque tu sarai,noi saremo con te, e la nostra terra sarà dentro di te, perché “io sono saviano”.



Rosanna Camerligo insegnante, sociologa e psicologa da Chiaiano-Marano



Lunedì, 20 ottobre 2008