Lettera
La felicità di Dio

di Veronica Tussi

Gentile direttore, don Mario Foradini parroco di San Secondo (Torino) scrive a La Stampa (25 giugno), riguardo alla crisi di vocazioni e al fatto che a Torino scarseggino i preti: "Quali le cause? Forse non si capisce che Dio dà felicità". E poi cita Agostino: "«Nessuno è felice come Dio, nessuno fa felice come Dio, felicità infinita»". Un paio di considerazioni. Sembra che una volta capito che Dio dà felicità, si debba necessariamente prendere la strada del sacerdozio, e non si possa invece scegliere di vivere in mille altri modi con la benedizione del buon Dio. Ma è certo il parroco che il problema non riguardi piuttosto la Chiesa? Riguardo alla felicità o alla infelicità, mi pare sia cosa che riguardi più gli uomini che Dio; ma se vogliamo tener presente l’insistenza di Gesù nel rassomigliare il Padre celeste ad un padre terreno, dovremmo pensare che Dio non possa essere proprio felice nell’assistere alla sofferenza senza limiti d’innumerevoli sue creature innocenti. E noi, come possiamo essere felici se abbiamo continuamente sotto gli occhi l’infelicità dei nostri fratelli?

Veronica Tussi



Mercoledì, 25 giugno 2008