Lettera
Ingenuità?

di Veronica Tussi

Gentile direttore,
venerdì sera ho voluto ascoltare serenamente e senza preconcetti l’intervista rilasciata da Giuliano Ferrara a Riotta (Tv7- Rai1), sul tema dell’aborto. Il direttore del Foglio ha detto anche cose giuste, sebbene ovvie; tutti, infatti, almeno in Italia, penso siano d’accordo sul fatto che l’aborto non possa essere uno strumento per scegliersi il figlio secondo il colore degli occhi o il sesso. E poi ha fatto un’affermazione che eufemisticamente può essere definita ingenua. Ha detto che lui non è contro le donne ma a loro favore, giacché vorrebbe che non mancassero all’appello 200 milioni di donne (bambine mai nate). Per dichiare d’essere a favore delle donne, basta desiderare che nascano? Non occorrerà anche rispettarle? Non fu lui nella trasmissione Matrix (novembre 2005) ad affermare con assoluta mancanza di riguardo nei confronti delle donne, che l’aborto è uno schifo? Il che significherebbe che le donne le quali, magari per disperazione, per necessità, abortiscono, fanno una cosa schifosa e quindi fanno schifo? Non fu lui a dichiarare che "Partorire è salute della donna, abortire è malattia"? Così che costringere una donna a mettere alla luce un bambino gravemente malato, o semplicemente per niente desiderato, o in un ambiente o circostanze che lo renderebbero infelice; costringere una donna a partorire, anche a costo di mettere a repentaglio la sua psiche, significherebbe difendere la sua salute?

Veronica Tussi



Lunedì, 14 gennaio 2008