Lettera
Imitazione di Cristo

di Francesca Ribeiro

Caro direttore, nel Vangelo di Matteo si legge: "Ora avvenne che, mentre era a mensa nella casa, molti pubblicani e peccatori vennero a mangiare con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dissero ai discepoli: - Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e i peccatori? - . Egli, saputolo, disse: - Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati...Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori - (Mt 9, 10 - 13). Gesù frequentava i peccatori allo scopo di convertirli; e non era tenero con coloro perseveravano nel peccato. Diceva, infatti, a ricchi e potenti: - Guai a voi che siete ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che adesso siete sazi, perché avrete fame - (Lc 6, 24 -25). Ora, anche il Pontefice frequenta uomini ricchi e potenti con qualche peccatuccio sulla coscienza; però sorride, scambia doni, e si guarda bene dall’inveire contro di loro. Essendo Capo di uno Stato, non ha la possibilità di imitare Cristo. Ci sarà almeno la possibilità che uno dei ricchi e potenti che accoglie sorridente, torni sulla retta via?

Francesca Ribeiro



Lunedì, 09 giugno 2008