Razzismo - Lettera
Ho pregato che fossero italiani

di Concetta Centonze

Sull’omicidio di Jole Tassitani


Ho pregato perché fossero italiani! Quando ho saputo della fine del sequestro di Jole Tassitani ho vomitato per l’orrore.
Poi, nella ridda di sentimenti si è fatta strada la pietà, l’indignazione indicibile di fronte alla barbarie.
Ma si è aggiunto un altro sentimento: ho pregato perché i colpevoli fossero italiani.
Mi domandavo il perché di questo istintivo e aggrovigliato bisogno: ho capito poi che questa “preghiera” nasceva proprio dal luogo in cui si è verificato l’efferato delitto: il Veneto, anzi il Trevigiano.
Io, che sono da trentaquattro anni “foresta” a San Donà di Piave, ho visto per più di tre decenni montare giorno per giorno il razzismo di questa terra e di questa città nei confronti di stranieri e di italiani del sud; ho visto crescere il culto della razza, anzi la mistica della razza veneta: Ascolto quasi quotidianamente le sparate leghiste contro chiunque sia diverso! Se il delitto fosse stato commesso da uno straniero, la logica razzista, che é indistinta nei suoi giudizi, avrebbe preso altro vigore!
Cosa vogliono i Veneti? Tra poco dichiareranno guerra persino alla vicina che confeziona una pinza casereccia diversa dalla propria!
E’il 24 dicembre: Buon Natale, Gente Veneta! Vi auguro di cuore che vi risvegliate da questo lugubre incantesimo che vi pone contro tutti e fuori dalla comunità umana!


Concetta Centonze
San Donà di Piave



Mercoledì, 26 dicembre 2007