Lettere al direttore
Un edificio di culto multi religioso

di Emanuele Lombardi

Buon giorno,
mi chiamo Emanuele Lombardi e vorrei sottoporLe una idea che, se realizzata, potrebbe aiutare il cammino della Pace. Le sarei molto grato se potesse leggere questo breve testo e sarò onorato di ricevere da Lei qualsiasi commento. Se questa idea trovasse il suo appoggio La prego di aiutarmi a comunicarla a tutti coloro che, secondo Lei, potrebbero avere la volontà (e il potere) di realizzarla. La ringrazio di cuore,

Emanuele Lombardi
Bracciano (RM)

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In un periodo storico come quello attuale, in cui chi fomenta l’ odio interreligioso fa strage di fedeli delle altre religioni, sarebbe meraviglioso costruire un "epicentro" mondiale del dialogo tra le religioni. e quindi della pace.

Il simbolo più forte e potente sarebbe certamente la costruzione e la consacrazione di un edificio che accolga al suo interno luoghi di preghiera e di culto di molte religioni.

Questo edificio, che si innalzerebbe a simbolo, ed esempio vivo, di pace e fratellanza interreligiosa potrebbe ospitare, oltre ai luoghi di culto veri e propri, anche attività culturali legate alle religioni in esso presenti (centri studi, parrocchie, biblioteche, librerie e quant’ altro) e attività interreligiose come quelle rivolte alla pace, alla conoscenza ed al rispetto reciproci.

L’ edificio dovrebbe essere vero centro di fede, pulsante di vita, di cerimonie

religiose e di attività connesse alle religioni. In esso dovranno veramente aver luogo tutti i riti delle singole religioni ospitate. Per esempio il venerdì ci sarà il rito musulmano, il sabato quello ebraico e la domenica quello cristiano. Nei giorni di festa comune le cerimonie saranno contemporanee.

La proprietà e la gestione dell’ edificio dovrebbero essere affidate a un "consorzio" delle religioni ospitate in modo da rendere evidente a tutti che esse sono capaci di lavorare insieme per il bene comune.

========== Quali religioni ?

Il problema basilare è la scelta delle religioni che saranno presenti nell’ edificio. Sarebbe bello che ci potessero essere tutte, ma forse ciò non sarà possibile o opportuno.

Dividere lo spazio a disposizione in molte parti uguali non è possibile a causa dello spreco di spazio che si causerebbe: lo spazio dedicato alle religioni che a Roma hanno molti fedeli sarebbe insufficente per accogliere i numerosi fedeli mentre

lo spazio dedicato a ciascuna delle religioni che a Roma hanno pochi fedeli sarebbe inutilizzato. Si potrebbe evitare lo spreco dedicando alle religioni numericamente meno presenti a Roma degli spazi più piccoli rispetto a quelli delle religioni "maggiori", ma ciò potrebbe essere inopportuno dato che molte di esse sono religioni importanti e molto seguite in altre parti del mondo.

Sicuramente ci vogliono le tre religioni "del libro": Cristiana, Musulmana ed Ebraica. Dato i gravissimi fatti di violenza che succedono in India tra musulmani ed indù, si dovrebbe aggiungere l’ Induismo.

Avendo solo queste quattro religioni, l’ edificio potrebbe essere intitolato alla pace tra le religioni, essendo queste le religioni che gli estremisti vogliono porre in conflitto tra loro. Questa motivazione potrebbe felicemente giustificare l’ assenza delle altre religioni.

======= La forma dell’ edificio

Se si vuole che l’ edificio sia simbolo di pace tra le religioni è impensabile che alcune abbiano più spazio a disposizioni di altre e quindi ogni luogo di culto deve necessariamente avere lo stesso spazio e la stessa dignità di tutti gli altri.

Un edificio a forma circolare costituito di settori della stessa ampiezza, ciascuno dedicato a luogo di culto di una religione, potrebbe essere una soluzione molto simbolica e di facile realizzazione.

Un edificio sferico, rappresentando il mondo intero, potrebbe essere più simbolico se pur più costoso. Al piano terra ci potrebbero essere i luoghi di culto, mentre ai piani superiori ci sarebbero gli spazi culturali.

Lo spazio di ciascuna religione dovrà essere progettato ed arredato secondo le regole, gli usi ed i costumi della religione stessa. Sarebbe estremamente bello e fortemente simbolico se gli spazi degli "officianti" fossero contigui o addirittura in comunicazione. Nel caso di edificio a pianta circolare il centro potrebbe svolgere questa funzione.

Si potrebbe scegliere di evidenziare la presenza delle varie religioni innalzandone all’ esterno quelle figure architettoniche che le caratterizzano come il campanile e il minareto. Oppure si potrebbe scegliere una architettura neutra ed unificante che prescinda dalle forme caratteristiche delle singole religioni.

========= Dove ?

La scelta migliore sarebbe, ovviamente, Gerusalemme, ma la situazione politica e militare la rende, purtroppo, impraticabile. Il suo posto può essere degnamente preso da Roma. La città eterna ha infatti le carte in regola avendo già operato in direzione della pace e della convivenza internazionale ospitando da lungo tempo convegni sulla comprensione reciproca, sulla pace ed essendosi ripetutamente proposta quale sede di colloqui di pace. Roma, inoltre, è la sede della religione Cristiana, il cui massimo esponente si è recato a pregare in Moschee ed in Sinagoghe dove ha persino formalmente chiesto scusa per i passati odi e le antiche guerre di religione.

Per evitare che l’ edificio diventi un vuoto e sterile monumento alle religioni, esso dovrebbe essere facilmente raggiungibile dai fedeli e quindi dovrebbe essere costruito in città e non in qualche periferia commerciale raggiungibile solo da chi ha l’ automobile

======= Fattibilità economica

Le religioni che saranno ospitate nell’ edificio comune sono le principali al mondo, quelle con più fedeli in assoluto e quelle con più Stati che si dicono orientati ai loro principi. Per tale motivo, dato l’ evidente ed incontestabile segno di pace e di speranza che l’ edificio rappresenta, non sarà difficile avere sufficienti finanziamenti dalle comunità religiose, dai governi e dalle organizzazioni di tutto il pianeta.




Risponde il direttore
Caro Lombardi,
la tua lettera mi ha fatto sognare un mondo senza più odio, violenza, sopraffazione dell’uomo sull’uomo. E la tua lettera mi ha riportato alla mente il colloquio fra Gesù e la donna samaritana al pozzo di Giacobbe, quando Gesù dice: “Credimi donna è giunto il momento in cui né su questo monte né in Gerusalemme adorerete il Padre. ... Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori”.(Gv 4,21-24).
La tua idea di un tempio comune a tutte le religioni equivale all’idea di Gesù di non avere alcun tempio dove adorare Dio, al superamento del tempio come luogo dove avviene l’incontro con il sacro ed in definitiva al superamento dello stesso concetto di sacro. Al contempo la tua idea esprime la profonda aspirazione alla pace che alberga nel cuore di tutti gli uomini se solo la sapessero ascoltare.
Non so se qualcuno possa essere disposto a realizzare una idea come quella che tu proponi. Qualcosa di simile comunque già esiste e si trova a Napoli dove c’è una cappella denominata della “Riconciliazione”, voluta dal card. Ursi, dove ogni confessione cristiana e l’ebraismo hanno un proprio simbolo di fede. E’ una esperienza che sicuramente è coinvolgente perché tende a porre il proprio simbolo di fede in posizione relativa rispetto a quello degli altri e questo è sicuramente un passo importante per superare il fondamentalismo che tende invece ad affermare l’assolutezza della propria via alla salvezza.
Pubblicheremo perciò senz’altro la tua lettera sul nostro sito sperando che qualcuno voglia raccoglierla.
Cordiali saluti
Giovanni Sarubbi



Giovedì, 27 novembre 2003