Lettera
Economia e...poesia

di Attilio Doni

Gentile direttore, interessanti i titoli dati dai giornali a questa mia. La Stampa forse ha capito il senso della domanda finale; Il Manifesto non deve aver capito, giacché ha eliminato la parte riguardante Giovanni Paolo II, dando importanza solo alla scomparsa delle api; Aldo Carboni ha risposto, ma la domanda non aspettava risposta.

Attilio Doni




La Stampa 15 settembre 2008; Il Manifesto; Il Sole 24 Ore, 16 settembre; con i rispettivi titotli:
Giovanni Paolo II e la fine delle api
La scomparsa delle api
Le api e l’economia

La diminuzione delle api preoccupa. Sembra che i pesticidi nicotinoidi facciano perdere l’orientamento ai laboriosi insetti, che non riescono a ritornare all’alveare, e muoiono. In Francia ne hanno vietato l’uso. In Italia siamo più intelligenti e... aspettiamo. La preoccupazione non è, ovviamente, per la possibile estinzione in sé dell’insetto, ma per le conseguenze sulla produzione non solo del miele, ma di frutta, verdura, e persino latte e carne. Anche rondini, passerotti e cardellini, uccelli più comuni nei nostri cieli, stanno diminuendo. A rischio economia e...poesia. Stiamo preparando un mondo invivibile per le generazioni future. Giovanni Paolo II scriveva: "Luomo, fin dal grembo materno, appartiene a Dio...che lo forma e lo plasma con le sue mani, che lo vede mentre è ancora un piccolo embrione informe e che in lui intravede l’adulto di domani...". Se andiamo avanti così, il buon Dio potrà a lungo intravedere nel piccolo embrione informe, l’adulto di domani?
Attilio Doni
Risposta di Aldo Carboni (IL Sole 24 Ore)
Bella domanda. Bisognerebbe chiedere a lui, ma non ho il suo indirizzo e quindi posso fare poco per lei. L’uomo è un animale astuto e duttile, saprebbe vivere persino senza api, cardellini, lucciole, e forse Leheman Brothers - l’Onnipotente ce lo conservi. Molti dicono che Dio abbia messo mani nella fattura fin dai tempi di Eva e Adamo. Conosce i suoi polli.



Domenica, 21 settembre 2008