Lettera
Delicatezza
di Veronica Tussi
Gentile direttore, il cardinale Ersilio Tonini, intervistato da Donna Moderna, ha dichiarato: “Aborto terapeutico o diagnosi del dna dell’embrione prima dell’impianto: la sostanza non cambia. In entrambi i casi entriamo nel campo dell’eugenetica hitleriana, dove ha diritto di vivere chi gode di ottima salute”. Il cardinale non distingue tra il fine buono di un atto, e il fine cattivo. Se il fine che si prefigge, sia chi ricorre allaborto terapeutico, sia chi ricorre alla diagnosi dellembrione, è di negare il diritto di vivere ad un essere che non gode di ottima salute, il cardinale ha ragione. Ma se il fine è di evitare la nascita di un essere la cui vita sarebbe con certezza breve e dolorosa, il cardinale ha assolutamente torto. E ciò anche alla luce del Vangelo, giacché un credente non può pensare che Dio, come la natura (alle volte cieca e matrigna), "voglia" la nascita di un essere portatore di malattia gravissima. Veronica Tussi Domenica, 25 maggio 2008 |