Lettera
Del demonio nessuna avvisaglia

di Veronica Tussi

Caro direttore, in una mia lettera pubblicata da "Il Riformista" e da "L’Unità" rispettivamente il 21 e il 26 giugno 2007, per dimostrare l’inesistenza delle possessioni diaboliche, del resto sostenuta anche da diversi teologi cattolici (cf l’ultimo libro del teologo Vito Mancuso), sfidavo pubblicamente il maligno ad impossessarsi di me, invitando i lettori a chiamare subito Milingo, oppure don Gabriele Amorth, qualora il diavoletto mi avesse indotto a scalciare, mordere, graffiare, e bestemmiare. Essendo trascorsi ben dieci mesi, vorrei rassicurare tutti coloro (qualche sacerdote compreso) che si sono preoccupati per me: del demonio nessuna, proprio nessuna avvisaglia. Spiacente per gli esorsisti.

Veronica Tussi



Marted́, 22 aprile 2008