Lettera
Perché tanta contentezza?

di Attilio Doni

Gentile direttore, chiunque fosse costretto a scegliere tra un piatto indigesto che gli avesse dato problemi di stomaco anni addietro, ed un piatto indigesto che gli avesse creato problemi in un periodo appena trascorso, e che solo a pensarlo gli desse la nausea, è ovvio che si orienterebbe verso il primo. Alla luce di ciò non sarebbe il caso che i vincitori di queste elezioni moderassero la loro contentezza? Sarebbe giusto che esultassero alla prossima vittoria, dopo aver liberato l’Italia dalla corruzione, dalla spazzatura, dall’inquinamento; dopo aver reso meno difficile la vita di tanti italiani e di tanti immigrati.

Attilio Doni
Genova



Martedì, 29 aprile 2008