Lepilogo dellitinerario seguito dal processo ad Anna Maria Franzoni, lascia sul tappeto una sequela di vittime ed anche
un carnefice; per identificare il ruolo di ciascuno non può venirci incontro il codice penale, ma solo il codice etico
naturale, il solo che può aiutarci a capire e immedesimarci in una tragedia dai mille volti.
Non ci sono vittime se non ci sono carnefici, ma non possiamo fermarci allapparenza, né è immaginabile esprimere pareri
severi, senza entrare nel relativismo dellanimo umano, sollevando la nostra coscienza dallonere di giudicare.
In questo vortice di opinioni possiamo solo limitarci a dare valutazioni, non giudizi, troppo intricata è stata la dinamica
sia dei processi che della esposizione mediatica.
Valutazioni che ci portano a identificare il primo e determinante carnefice nella persona dellavv. Taormina: listrione
che ha privilegiato la propria esposizione alla ricerca di una mediazione in grado di risolvere langoscioso quesito
innocentista o colpevolista allinterno di una valutazione umana. Non ha guardato le persone con il dramma che li
attanagliava, ha solo pestato violentemente sulla Procedura penale, per dimostrare la sua abilità nel confondere le carte,
gli eventi, le motivazioni e le cause. Ha cancellato dal procedimento penale la prima vittima, il piccolo Samuele,
diventato troppo ingombrante, per esibire dinamiche cervellotiche, anche fornendo falsificazioni e inquinamenti del
proscenio del delitto. Ha trasformato Anna Maria in un automa glaciale davanti ai magistrati, ma pronta al pianto su
comando davanti alle telecamere.
Non mi sento di indicare la Franzoni come carnefice, perchè è diventata vittima anchessa, privata del diritto alla catarsi
liberatoria della confessione e del pentimento, per un gesto totalmente innaturale e proprio per questo identificabile in
un raptus anomalo, incomprensibile, inaccettabile per le menti e i cuori che vivono nella “normalità”.
Listrionismo di Taormina ha stroncato ogni velleità di giustizia, perchè non era la giustizia la meta ricercata ma la
propria personale affermazione. Il processo divenne così un evento mediatico da giocarsi con le regole della comunicazione,
mentre i magistrati stimolavano una confessione liberatoria pronti ad accettare le plateali condizioni di momentanea
infermità mentale, per tentare la ricostruzione di una personalità e riportarla nellalveo di una umanità offesa.
Fu così la condanna più pesante a trentanni di reclusione, perchè non venne evidenziata nessuna forma di rimorso o di
pentimento, mentre le condizioni difensive apparivano sempre più fragili e demagogiche. La Procedura penale, in mano a
Taormina, divenne un grimaldello per scardinare ogni traccia di interpretazione umana e fissare lattenzione
sullapparenza, ritorcendo su Anna Maria la bufera delle prove, ma senza il conforto di una analisi sul terreno delle
valutazioni umane.
Cambiato metodo difensivo e allontanato Taormina dal suo personale proscenio, dove aveva recitato soli i suoi monologhi
senza entrare nella partitura globale, la condanna divenne più lieve, ma ancora pesante, perchè impossibilitata ad essere
ridimensionata nella sua giusta dimensione.
Una regia sbagliata fin dallinizio; il regista aveva scritto il copione e si era fatto anche primattore, senza badare
allintero contesto che venne isolato nella marginalità.
Così sono aumentate le vittime; al piccolo Samuele si aggiungono adesso anche Gioele e Davide, che saranno privati della
presenza materna, diventata nelle more molto materna; con assoluta noncuranza Taormina ha buttato sul tavole verde le sue
fiches, incurante dellandamento del gioco, tanto quelle fiches non erano le sue; ha trasformato, irrimediabilmente, un
dramma della coscienza in una tragedia della Procedura penale.
Non serve a niente essere colpevolisti o innocentisti, perchè sia gli uni che gli altri si servono del relativismo insito
nella mente umana per esprimere un pronunciamento che, invece, è stato spostato sul rigore delle norme, nellassurda
convinzione di potere sconvolgere il diritto nella sua sostanza, attraverso apparenze precostruite.
Giovedě, 22 maggio 2008
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