La situazione globale del pianeta Occidente viene nascosta da nubi che si addensano sulle vere metastasi che affliggono una realtà alla deriva, gettata allo sbaraglio dallincapacità di guardare dentro i fatti, dentro gli uomini, dentro le problematiche che si sviluppano in una spirale involutiva. La mia età mi consente di ricordare bene la veemenza con la quale Pasolini si scagliava contro il "Palazzo"; oggi non cè più un Palazzo contro cui scagliarsi, il mondo-Occidente intero è diventato un Palazzo dentro il quale siamo tutti teleguidati come automi indifferenti. NellOccidente Italia accusiamo il neo-liberismo del vuoto ideologico che sta attanagliando la cultura, la politica, la programmazione, la speranza, mentre in realtà tale neo-liberismo non è altro che lemblema di una cultura, di una politica, di una programmazione, di una speranza, diventati la nuova ideologia della reality. La banalità della cultura, della politica, della programmazione, della speranza si rivede nella banalizzazione dellagire, del pensare, del credere, come se una nuova censura avesse eliminato le domande inerenti le questioni fondamentali dellesistenza e della convivenza civile. Le questioni che coinvolgono lazione e la vita stessa sono state relegate nel Limbo dellinutile, mentre faziosi "opinions leaders" si accalcano sulla scena per discutere di regolamenti, di metodi, di trucchi, di miraggi lontanissimi e dellesigenza di "insegnare e imporre la democrazia" agli altri. Labitudine a non pensare, a non riflettere, a non credere, a non sperare, viene presentata come il culmine del nuovo progresso che riduce luomo alla stessa stregua delle formiche o delle termiti, impostando lintera vita senza un perché, sostenuta solo dallistinto di sopravvivenza. Il Potere si eleva su tutto e su tutti, indica, di volta in volta, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è vero e ciò che è falso. Il Potere, quindi, genera chi lo esercita che finisce con il credersi il solo in grado di guidare il gregge; ritorna il mito di Zaratustra che si cala nella realtà dellOccidente come una magia mediatica. Anche la scienza non lascia spazio al voler pensare, al voler riflettere, al voler credere, al volere sperare, e ci indica, impietosamente quali molecole stimolino il pensiero, la ragione, la riflessione, la fede, la speranza e lamore, ma non ci dice PERCHE abbiamo pensato, creduto, sperato, amato. Laiuto per tornare a credere, a pensare…ad amare non può darcelo nessuno, violentati come siamo dalla pretesa onnipotenza del nuovo pragmatismo, che svuota luomo, ma riempie le cantine della Coscienza con gli ultimi ritrovati dellinutile progresso. Le parole non esprimono più sentimenti profondi in grado di commuovere, esaltare, illudere (forse), ma in ogni caso vivere. Non possiamo cercare aiuto nei nuovi mentori del vero, in quegli opinionisti tuttologi condizionati dal conformismo e dal servilismo verso il potere.
E il ritorno al mondo dei "diritti" e dei "doveri", che può scaldare gli animi di autentica passione per la vita in grado di sostituirsi alla passione per lapparenza di ciò che non siamo.
Venerdì, 08 giugno 2007
|