Lettera
Lettera con braccialetto

di Paolo D’Arpini

Il suo viso sorridente non mi è nuovo, caro Goffredo Buccini, sarà per questo che mi spingo a scriverle un commento sulla querelle "braccialetto elettronico per le donne di Roma". E siccome ho letto di questa storia sulle pagine romane del Corriere non posso far a meno di rivolgermi a lei.

Osservo che i vizi peggiori della politica si manifestano pienamente in questa diatriba inventata, da una parte la destra con la sua furbizia e dall’altra la sinistra con la sua ipocrisia. Il problema umano del sano rapporto sociale fra donne ed uomini, cittadini della stessa città, non può essere vilificato in tal modo! In merito all’oggetto conteso "il braccialetto", rimando al significato che il femminismo storico da a questo oggetto: "un’affermazione di possesso patriarcale, un restante simbolo di schiavitù, in quanto residuo della catena".

Ma Rutelli e Alemanno amano le donne? Forse sì a modo loro, come forse le ama il bruto che tenta di violentarle. Sullo stesso piano. Quello sessuale e quindi dell’uso. Cordiali saluti,

Paolo D’Arpini
Tel. 0761-587200
www.circolovegetarianocalcata.it

P.S. Siccome qualcuno potrebbe dire che non dovrei impicciarmi dei fatti di Roma, aggiungo che sono romano a pieno titolo, son nato a Roma in Via Ariberto da Intimiano (in casa) il 23 giugno del 1944 alle h. 11.20.



Marted́, 22 aprile 2008