Lettera
Il vecchio bottegaio

di Concetta Centonze

IL VECCHIO bottegaio era stato giovane e da giovane aveva avuto il vento in poppa (e qualche mano da parte di Mammona) cosicché quatto, quatto si era ingrassato come un ghiro sbollentato nel miele.
La mattina che compiva cinquantacinque anni si svegliò con la luna di traverso perché sentì il brivido della Morte che si faceva più vicina.
Fatto sta che più aumentava la paura della morte più si arrangiava: un’altra moglie di qua, un capello di là, via una ruga di su!
Ma quando si osservava allo specchio sentiva sempre il risolino del Nulla che gli mandava a carte quarantotto tutto il lifting.
Bottegaio qual era gli sembrava impossibile non riuscire a venire a patti con il Nulla:
La sua bilancia recava sopra un piatto i guadagni legittimi o legittimati da qualche legge, ma non riusciva a pareggiare il peso dell’altro piatto che su cui era insediato l’inesorabile Nulla.
Il bottegaio provava ad aggiungere sul primo piatto incultura,incosituzionalità, illegalità, disprezzo per gli altri, corporativismo, veterocapitalismo -del tipo sto bene io gli altri schiattino pure- ma non c’era da fare: la statera pendeva sempre dalla parte del Nulla.
Egli continuava ad aggiungere le frequentazioni con Mammona e con il suo rappresentante sulla terra, uno stregone divenuto pontefice per un soffio sbagliato dello Spirito: finalmente ebbe un lampo ed aggiunse lo slogan “vial’ici”, ma la bilancia non si muoveva di un’acca! Non una parola che potesse dirsi umana, almeno per facciata, per esempio solidarietà gli passò nella sua vecchia mente di bottegaio.
“Corpo di Bacco!” disse “E che? Devo morire da solo?”
Le cronache non dicono se aggiunse: “Muoia Sansone con tutti i Filistei!” o “Roba mia vientene con me!”
Non si risparmiò: ci aggiunse la Costituzione, una legge elettorale “porcata”, lo Stato tutto, ed in quel da fare non si accorse che era morto proprio come tutto il suo mondo pieno di cose inanimate: schei, mercato, botteghe, schivitù, natura morta.


Concetta Centonze
San Donà di Piave



Giovedì, 14 febbraio 2008