Lettera
Consumazioni al bar

di Doriana Goracci

L’italiano medio malgrado il suo spirito mediterraneo, non è solito fare colazione in casa- i ricordi della tazza di latte e pane raffermo sono memorie di bambini oggi divenuti anziani- ma usa consumare un cappuccino e cornetto al bar, magari in una di quelle infinite gamme che il barista di turno ricorda ed è abile fare: corretto, scuro, alla schiuma, senza schiuma, freddo, caldo, in velocità, come tanti cavalli alla mangiatoia, in piedi. Stare seduti al bar costa almeno il doppio, in tempo e soldi. Accade anche che in un bar di Roma, gestito da un signore delBangladesh, che osa "curare" le consumazioni di tutti, incorra in dieci "avventori" che consumano il rito giornaliero, con il volto coperto da foulard con il segno della svastica , e al posto dello scontrino in mano hanno assi di legno da scaraventargi sul corpo, e urlando dimostrino che il cappuccino non è di loro gradimento.
La "violenza" sarà punita esemplarmente e non nascondiamolo, per cortesia, quanto si stava bene prima quando la donna curava le colazioni, non a base di merendine, e gli uomini di Casa Nostra, parlavano di sport e politica, al bar.


Doriana Goracci



Domenica, 25 maggio 2008