Lettera
A sua immagine

di Attilio Doni

Caro direttore, se A è uguale a B, significa che B è uguale ad A; ma anche se A somiglia a B, significa che B somiglia ad A. Come può un credente non giudicare quasi blasfemo il versetto biblico: "Dio creò gli uomini a norma della sua immagine; a norma della immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò" (Gn 1,27)? Blasfemo almeno per quanto riguarda certi maschi? Può mai Dio assomigliare anche lontanissimamente al mostro che ha accoltellato una donna e poi ne ha abusato senza neppure sapere se fosse morta o viva?

Attilio Doni
Genova



Marted́, 22 aprile 2008