Lettera
America alle armi

di Rosario Amico Roxas

E’ notizia di questi ultimi giorni di torrida estate; dev’essere stata torrida anche in USA, perché talune notizie che ci pervengono non possono essere che frutto di una insolazione.

Poiché nelle scuole USA si fa sempre più frequente l’incursione di maniaci armati di fucili che sparano sugli studenti e su tutto ciò che si muove davanti a loro, in uno Stato di quel paese il governatore ha trovato la soluzione in linea con la filosofia governativa; ha previsto , infatti, di armare i docenti in modo che possano offrire un valido contrasto ai maniaci sparatori.

La legge del West, che mai è stata abbandonata in USA, tant’è che esiste un emendamento alla Costituzione che liberalizza l’acquisto e il possesso delle armi, la fa da padrona; le scuole si trasformeranno in altr’e tanti OK Korral, stimolando anche altri maniaci a partecipare alla festa, per vedere chi è più svelto, più preciso, più coraggioso.

Evidentemente la soluzione più logica, e cioè esercitare un rigoroso controllo sul possesso delle armi che oggi sono acquistabili anche via internet o per posta, non li ha nemmeno sfiorati,

Il commercio, la produzione delle armi è al primo posto nella economia statunitense; produce il 35% del PIL e non può certo essere ridotto.

Fu lo stesso Eisenawuer , al termine del suo mandato, ad annunciare all’America che nel periodo di sua presenza alla Casa Bianca l’America era diventata la maggiore produttrice di armi.

Lo disse ricordando l’aggressione giapponese a Pearl Harbour (che la storia ha cercato di chiarire nella sua reale dinamica); allora “i produttori di vomeri si trasformarono in produttori di spade”, ma le cose sono cambiate, l’America da quel momento sarebbe stata sempre in grado di far guerra a chiunque in quanto sempre armata fino ai denti.

Avviene, anzi, il contrario; poiché le fabbriche di armi producono sempre, si da il caso che risulti un esubero nei depositi di armi, che rischiano di diventare obsolete, perché lo sforzo massimo nella ricerca scientifica viene effettuata proprio nelle armi sempre più avanzate, sempre più potenti, sempre più distruttive. Così le guerre diventano una necessità per svuotare i magazzini di quelle industrie che costituiscono il più importante dei poteri forti dominanti.

Quando risulta una eccedenza di bombe e le industrie premono per l’acquisto, ecco che arriva la disposizione del Pentagono (ovviamente associato alle industrie belliche) che ne ordina l’acquisto e, contemporaneamente il presidente (specie se della dinastia Bush) le destina ad un qualche bombardamento in una delle tante nazioni, dove, ovviamente) pullulerebbero i “terroristi”; magari poi si scopre che si trattava di donne, bambini e banchetti di nozze.

In tal caso bastano le scuse.

Rosario Amico Roxas



Mercoledì, 27 agosto 2008