Lettera
Angeli e miracoli

di Attilio Doni

Gentile direttore,
di fronte a fatti come quello dei bimbi di Gravina, che ci sconvolgono sin nel profondo dell’animo, il pensiero di un cristiano non può non andare a Dio, ed io non per spirito di polemica, ma per amore di verità, vorrei cogliere l’occasione per tentare di aprire gli occhi a tutti coloro che a differenza di me, credono ancora nella possibilità di un intervento diretto di Dio nelle tristi vicende umane. A coloro che credono ancora all’Angelo Custode, che soccorrerebbe e proteggerebbe ognuno di noi, e soprattutto i bambini. A coloro che credono nei miracoli di Padre Pio, di Sant’Antonio, della Madonna (Gesù sembra faccia meno miracoli) o di San Gaspare del Bufalo, e di chissà quanti santi ancora. La credenza nei miracoli, è un brutto atto di presunzione, che offende la religione cristiana, offende tutti coloro che pregano fino a consumarsi per la salvezza di un figlio che muore, e in questo momento offende i bimbi morti di Gravina. Se Dio, Padre Pio, e tutti i santi e gli angeli del paradiso, avessero avuto la possibilità di salvare quei piccoli, magari, che so, facendo cadere nella cisterna la mattina dopo la sparizione, il bimbo che vi è caduto, state tranquilli amici miei cristiani, che lo avrebbero fatto. E senza bisogno delle nostre preghiere.

Attilio Doni



Mercoledì, 27 febbraio 2008