Lettera
Lettera a Francesco Merlo di Repubblica

di Pietro Ancona

Caro Merlo,
lei, con la sua scrittura similpansa, parla dei giovani che aderiscono al terrorismo come "poveri scarti umani che invece di impazzire o suicidarsi, sono pronti a togliere di mezzo gli altri....."
Trovo avventate, stupide e totalmente prive di civiltà le sue parole. I terroristi possono essere esecrati, possono essere tutto quello che si vuole ma è da nazisti definirli come fa lei, usando l’armamentario immaginifico del ventennio razzista che non riusciva ad immaginare gli avversari che come essere inferiori.
Se fosse una persona coscienziosa lei si porrebbe il problema del perchè il carbonchio ideologico non muore ma continua ad infettare altre persone. Ieri, per la prima volta, a l’Aquila c’è stata una manifestazione per la liberazione di una terrorista. Non importa se erano duecento o di più, quello che importa è che per la prima volta un gruppo di persone alla luce del sole solidarizza con una terrorista e ne chiede l’alleviamento delle pene di restrizioni (art.41 bis) Insomma il brigatismo può trasformarsi in un movimento.
Si chiederebbe se è giusto fare guadagnare sull’acqua che beviamo privati speculatori e "managers" a 100 mila euro l’anno scaricate per intero sulla bolletta, si chiederebbe se è giusto quanto guadagna il Consiglio di Amministrazione della Rai e milioni di persone che ben appostati nel ceto politico divorano l’Italia. E se è giusto che le famiglie operaie debbano vivere con meno di mille euro al mese! L’Italia è una Repubblica sudamericana del secolo scorso dove un ceto si arricchiosce a dismisura con la politica.
Questo non giustifica il terrorismo, ma lo spiega.
Lei però non è in grado di mettersi a questo livello. Lei è embedded del carbonchio liberista, l’ideologia che reclama obbedienza totale a quanti si occupano di politica.
Il carbonchio liberista è talmente penetrano nelle fibre dell’Italia che financo Prodi tremava soltanto per essere sospettato di avere approntato una soluzione per la Telecom, e, dopo un anno di questo miserevole governo per il quale ho votato continuano ad arrivare pagelle dai santuari ideologici internazionali e non si muove e non si muoverà foglia per restituire diritti ai lavoratori. Ma l’Italia non diventerà il deserto fascista americano dove imperversano le multinazionali come ben lo descrive mamma pace Cindy Sheehan! La cultura civile democratica profonda di questo Paese lo impedirà.


Cari saluti.
Pietro Ancona
Circolo Riccardo Lombardi Palermo
www.spazioamico.it



Marted́, 05 giugno 2007