Il vero problema è la solitudine delle famiglie

di amina salina

carissimi fratelli e sorelle,

e’ di oggi la polemica sollevata per l’assoluzione dei genitori islamici di Bologna accusati di maltrattamenti verso la figlia. Non voglio entrare nel merito della vicenda perche’ non conosciamo ancora bene le motivazioni della sentenza- sembra che i genitori abbiano segregato la figlia in casa per impedirle il suicidio dopo che loro non volevano che frequentasse un italiano- ma il punto- come ha recentemente affermato lo stesso Ministro per le Pari Opportunità - non e’ l’Islam ne’ la latitudine nella quale i fatti avvengono ma secondo me il problema principale e’ la solitudine della famiglia - di tutte le famiglie oggi - nell’educazione dei figli.

Mi chiedo inoltre perche’ il Governo si impegna tanto in queste questioni e non fa nulla per le baby- prostitute stuprate ogni giorno dai clienti nelle strade italiane.

Vorrei chiarire che sono assolutamente contraria a qualsiasi forma di violenza fisica e psicologica e di segregazione ma credo che sia profondamente sbagliato propagandare una falsa idea di libertà per le donne e le ragazze. Oggi nei paesi a maggioranza musulmana - con l’eccezione dell’Afghanistan dove c’e’ un problema di tradizione particolarmente maschilista - nessuno segrega le figlie in casa. Personalmente ho 17 nipoti dai 9 ai 32 anni, figli e figlie dei fratelli e delle sorelle di mio marito ed ho avuto modo di osservare, vivendo in un quartiere popolare di Tempra, la vita della Umma in diretta e senza filtri di alcun genere. Le ragazze ed i ragazzi si attengono piu’ o meno strettamente all’etica islamica di cui uno dei cardini e’ certamente l’obbedienza ai genitori ma per il resto vivono normalmente come noi, le ragazze vanno a studiare all’Università come i ragazzi, anche lontano da casa, ma mantengono un comportamento corretto. Comportamenti che qui non sono certo reato - come il bere smodatamente il drogarsi o l’adulterio - non sono concepibili per giovani credenti non perche’ un essere umano glielo imponga ma perche’ liberamente scelgono di non farlo. Allah ha stabilito per noi delle regole: c’e’ differenza tra una norma stabilita da un padre e quella stabilita da Allah. E’ certamente scioccante per persone che vivono piu’ o meno strettamente in un ambiente religioso vedere le proprie figlie ed i propri figli, una volta emigrati in Italia - abbandonare il culto e fare la stessa vita dei coetanei occidentali. Il maschilismo non c’entra per nulla in quanto lo stesso comportamento viene richiesto a maschi e femmine. L’Islam non conosce doppia morale. La castità prematrimoniale e’ richiesta ai maschi ed alle femmine con la stessa severità. Certo uno e’ libero ma se crede in Allah si deve astenere da certi comportamenti. Il fatto e’ che allo Stato italiano non importa se tua figlia e’ promiscua o tuo figlio si droga. O se e’ un bullo e se non studia. Almeno finche’ non diventa un delinquente. Questo e’ profondamente sbagliato perche’ veicola una idea di libertà falsa e svincolata dalla responsabilità. Non lo diciamo solo noi musulmani, lo dicono tutti i credenti. In Italia ogni giorno l’alcool uccide decine di persone tra suicidi ed incidenti stradali per non contare le migliaia di morti per cirrosi epatica; il fumo uccide la droga pure, quanto alla cosiddetta libertà sessuale distrugge la spinta a lavorare per costruirsi una famiglia, uccide il desiderio e sfascia la famiglia. Chi ha rapporti prematrimoniali distrugge l’amore, quello vero, usa il partner per i suoi comodi e la/lo lascia quando non fa piu’ comodo, come si faceva una volta con le schiave. Le donne che si abbassano a questo, perdono se stesse prima di perdere la fede e di guastare il loro rapporto con Allah, salvo se siano state costrette. Quanto alla considerazione che l’Occidente - e l’Italia in particolare- ha per la donna, nel nostro libero paese l’anno scorso sono state ammazzate duecento donne per violenza domestica e le musulmane erano al massimo due.

Basta girare per Roma - anche velate - per sentire gente dalle fattezze umane ma dall’anima porcina dire qualunque cosa alla prima donna che incontra, mentre le barzellette volgari ed il comportamento immorale della parte maschile della società dovrebbe invece far pensare ad una società fortemente regredita a livello spirituale. La civiltà e’ ben altro che scienza e tecnologia: quando l’anima delle persone viene lasciata a se stessa non viene nutrita dalla fede e il male diventa quotidiano e banale. Le famiglie sono solo di fronte al compito immane di far crescere figli sani spiritualmente e fisicamente. Tutte le altre agenzie sociali sono sorde e mute di fronte a questo obbligo che riguarda tutti e tutte se non vogliamo far la fine dei paesi anglosassoni dove ci sono - come negli USA - un milione di aborti l’anno da parte di minorenni. Bella libertà!!

Credo che il primo nostro compito sia stare vicino alle famiglie che chiedono aiuto formando piccole comunità perche’ questi ragazzi non possono sopravvivere spiritualmente senza una comunità dietro, anche di poche famiglie, praticanti che possa dare l’esempio che poi loro possono essere liberi di seguire o meno. Comunque un minimo di regole - mangiare halal, castità, non far uso di droghe, studiare o lavorare - dovrebbero essere un punto fermo di tutte le famiglie che i figli siano praticanti o meno. Si potrebbe fare una piccola comunità con gruppi di auto-aiuto composti da famiglie islamiche su Internet in modo che ci si possa aiutare anche se uno abita lontano.

salam

amina salina



Venerd́, 03 agosto 2007