Islamofobia
Stava per “alzare il tiro” (contro i musulmani)

Arrestato Roberto Sandalo per “incendio doloso continuato e aggravato da discriminazione religiosa


di Servizio di Paolo Abdullah Gonzaga

Conferenza stampa del PM Spataro: grave anche l’irresponsabilità di certi politici e giornalisti


Roby il pazzo, come lo chiamavano in Prima Linea, l’organizzazione armata di sinistra, nell’ambito della quale su era macchiato di almeno 110 reati di cui tre omicidi, tutti cancellati in cambio della sua collaborazione con gli inquirenti, si era da tempo convertito ad una sua particolare visione del cristianesimo e della nazione.

Lo hanno preso la notte tra il 9 e il 10 aprile dopo che altre due auto erano state incendiate nei pressi del Centro islamico di Milano-Segrate e dopo che un altro veicolo era bruciato davanti all’ingresso della moschea di Via Quaranta, sempre nel capoluogo lombardo. Il quest’ultimo caso l’azione era stata rivendicata dal “Fronte Cristiano Combattente”, una sigla che aveva già firmato l’attentato che subì la sede milanese (e nazionale) dell’organizzazione umanitaria “Islamic Relief” giusto un anno orsono, il 13 aprile del 2007. In quell’occasione la rivendicazione minacciava di morte anche il sottoscritto?, nella sua funzione di direttore delle attività in Italia dell’ente umanitario del Regno Unito.

Dopo I.R. furono attaccate la sede della Co.Re.Is in via Meda, un negozio appartenente ad un immigrato musulmano, per ben tre volte la moschea di Abbiategrasso.

Le indagini della DIGOS di via Fatebenefratelli si erano orientate negli ambienti dell’integralismo cattolico xenofobo e antislamico in cui spiccava la figura di Roberto Severini, questo il nome che Sandalo aveva assunto dopo la liberazione dal carcere (in tutto c’era rimasto più o meno due anni). Severini-Sandalo aveva cercato di entrare nelle Guardie Padane e il suo tentativo di infiltrazione era stato denunciato addirittura da Borghezio. Negli ultimi anni si era fatto vedere spesso in manifestazioni e marce antislamiche: contro la costruzione delle moschee di Colle val d’Elsa e Bologna e contro “l’islamizzazione dell’Europa” davanti all’ufficio milanese del Parlamento di Strasburgo.

E’ stato comunicato dalla Questura, che gli hanno trovato: una tanica contente 5 litri di benzina, un fucile ad aria compressa, due taniche di diserbante e altre bottiglie contenti miscele infiammabili, 7 bottiglie molotov già pronte con innesco in cartone e miccia di stoffa, un tubo di metallo con entrambe le estremità dotate di innesco, un ascia, altro materiale per il confezionamento di ordigni esplodenti, un manganello telescopico, uno spray urticante, un timbro con la scritta “Stop all’Islam” e altro materiale atto ad offendere.

Nella conferenza stampa tenuta nel pomeriggio in Questura il PM Spataro ha sottolineato la pericolosità del personaggio, che benché impunito è un pluriomicida (nel 1979, in meno di tre mesi uccise il vigile urbano Bartolomeo Mana durante una rapina di Prima Linea, un barista, Carmine Civitate e il  dirigente Fiat Carlo Ghiglieno).

 Il magistrato ha detto che le azioni antislamiche che gli vengono imputate hanno rischiato di provocare conseguenze ben più gravi delle semplici devastazioni materiali dei suoi obiettivi e che le ultime rivendicazioni e quanto ritrovato fanno pensare che si apprestasse ad un ulteriore salto di qualità. L’ultima rivendicazione, quella a seguito dell’incendio dell’auto di un frequentatore della moschea di via Quaranta, annunciava che avrebbe “alzato il tiro” circostanza questa che forse ha impresso un’accelerazione decisiva alle indagini già in corso.

Il PM  ha voluto rassicurare la comunità islamica sull’imparzialità delle istituzioni e ha rammentato come? l’uso del linguaggio da parte di chi ha un ruolo pubblico debba essere improntato al senso della responsabilità affinché a nessuno venga mai in mente di mettere in atto le frasi infuocate di certi leaders. Un ultima (benedetta) stoccata il dott. Spataro l’ha riservata a “certa stampa e certi giornalisti” che al momento degli attentati parlarono di “faide interne” alla comunità dei musulmani di Milano. Il magistrato ha denunciato il pericolo che deriva da un atteggiamento di questo tipo e l’irresponsabilità di chi fa certe dichiarazioni o scrive certe cose.

Alle pressanti domande dei giornalisti presenti il PM o non ha voluto confermare né smentire la possibilità di altri fermi, limitandosi a dire che le indagini sono in corso.

E se tanto mi da tanto Roby il pazzo non starà molto a cantarsela… con i suoi precedenti…

Dal sito http://www.islam-online.it/

Venerdì, 11 aprile 2008