La nuova strategia degli islamofobi
Se non bastano le parole le molotov

di Amina Salina

Viviamo in uno strano paese. Sono anni che rimbambiscono la gente con la favola del musulmano trinarciuto e barbuto, che mangia i bambini italiani, picchia la moglie e frusta i figli. Chiunque abbia visitato con animo sincerto una moschea e parlato con famiglie islamiche sa che non e’ vero. Ma pare che i deliri della buonanima della Oriana Fallaci che minacciava di far saltare la moschea di Colle Val d’Elsa ( La faccio saltare! disse in una intervista) o i deliri dei leghisti fieri difensori dell’identità italiota hanno da circa sei o sette mesi lasciato il passo alle molotov. Impressionante l’escalation. E’ dello scorso dicembre l’attentato a Colle Val d’Elsa la cui responsabilità viene fatta risalire a elementi dell’associazione di estrema destra Forza Nuova, fascisti dell’ultima ora, razzisti e quant’altro che ancora non sono stati colpiti dalla legge Mancino e che sono liberi di esporre libri, opuscoli e bandiere dal contenuto trucuulento senza che la legge glielo impedisca. Autori e sostenitori dei lanciatori di molotov contro tranquilli luoghi di preghiera si divertono anche con scherzi scemi, come l’aspersione di urina di porco in zona moschea, la fiera della salsiccia e le dispute tra campanile e minareto.

Del resto la cultura non e’ il loro forte. Mentre Lega Nord ed Alleanza Nazionale fomentano raccolte di firma e manifestazioni islamofobe in tutto il Nord, viene colpita la moschea di Abbiategrasso, la sede della Coreis a Milano, il centro islamico di Segrate. Adesso e’ la volta di Brescia, la moschea piu’ importante di Italia per numero di fedeli - tre o quattromila per volta - che si riuniscono il venerdi’ per la salat jumuha, per il livello organizzativo e coscenziale della sua direzione, per la capacità formativa a livello giovanile. Per fortuna nessuno si e’ fatto male.

Sarebbe ora che le forze politiche in Italia si mobilitassero per garantire la nostra sicurezza, visto che le bombe vengono messe contro di noi, contro le famiglie che vanno a pregare Allah, cosa che e’ uno dei principali diritti e doveri dell’essere umano a qualsiasi fede appartenga.

La libertà di religione non si garantisce a parole.

pace e bene


amina salina



Luned́, 03 settembre 2007