Chiesa Cattolica e Islam
«Saggi musulmani» dal Papa a novembre

DA ROMA SALVATORE MAZZA

Dal quotidiano Avvenire del 6-3-2008 riprendiamo questa notizia.


Benedetto XVI incontrerà probabilmente il prossimo 6 novembre i rappresentanti islamici dei firmatari della lettera aperta «Una parola comune».
L’udienza avverrà a conclusione del primo seminario del neonato
Forum cattolico-islamico, che dal 4 al 6 dello stesso mese si riunirà a Roma per confrontarsi sul tema «Amore di Dio, amore del prossimo».
È quanto è stato stabilito alla conclusione dell’incontro che, da martedì scorso, per due giorni, ha visto per la prima volta faccia a faccia una delegazione vaticana e una dei 138 firmatari (poi diventanti 240, e il numero continua a salire) di quella lettera, convocato alla fine dello scorso anno a seguito della risposta che, a nome del Papa, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone aveva indirizzato al principe di Giordania Ghazi bin Muhammad bin Talal, uno dei promotori dell’iniziativa.
Da una parte, nella sala delle riunioni del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, si sono ritrovati da una parte il cardinale Jean-Louis Tauran, monsignor Pier Luigi Celata, rispettivamente presidente e segretario del dicastero per il dialogo, accompagnati da monsignor Khaled Akasheh, capo ufficio per l’Islam, padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Istituto per gli studi arabi e islamici, e padre Christian W. Troll, docente della Pontificia Università Gregoriana; della delegazione islamica, guidata dal presidente della Muslim Academic Trust (Regno Unito) Sheikh profesor Abdal Hakim Murad, facevano parte Aref Ali Nayed, direttore del Reale Centro islamico di Studi strategici di Amman (Giordania), Ibrahim Kalin, della Fondazione «Seta» di Ankara ( Turchia), Yahya Pallavicini, vice presidente della Comunità religiosa islamica italiana, e Sohail Nakhooda, direttore del periodico «Islamica Magazine» di Amman.
Nel breve comunicato congiunto diffuso dalla Sala Stampa vaticana alla fine dei lavori, si sottolinea come la riunione sia appunto avvenuta «alla luce della Lettera aperta ’Una parola comune’... e della risposta di Sua Santità Benedetto XVI».
«Allo scopo di sviluppare ulteriormente il dialogo cattolico-musulmano - si legge quindi nella nota - i partecipanti a questo incontro hanno concordato di costituire il ’Forum cattolico-musulmano’, e di organizzare il primo seminario del Forum a Roma dal 4 al 6 novembre prossimi sul tema «Amore di Dio, amore del prossimo »: il seminario, cui parteciperanno 24 rappresentanti cattolici e 24 rappresentanti musulmani, affronterà nella prima giornata questioni relative ai «Fondamenti teologici e spirituali»; nella seconda giornata si parlerà di «Dignità umana e rispetto reciproco».
Il seminario sarà concluso da una sessione pubblica.
I partecipanti saranno ricevuti quindi da Benedetto XVI».

Si tratta, per molti versi, di un passo «storico», come lo stesso Tauran, lo scorso dicembre, aveva definito le prospettive che si erano aperte con lo scambio di lettere.
All’origine di questo movimento c’è la famosa lezione tenuta da Benedetto XVI a Ratisbona nel settembre del 2006, che tante proteste aveva sollevato nel mondo islamico.
Un mese dopo, 38 personalità musulmane, di nazioni e tendenze diverse, avevano scritto al Papa con l’intento di avviare un processo che portasse a una «mutua comprensione» tra cristianesimo e islam.
Dodici mesi più tardi, insieme ad altri 100 «saggi» (di 42 nazioni diverse), arrivava la citata lettera «Una parola comune», indirizzata, oltre che al Papa, anche al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, al patriarca di Mosca Alessio II e ai capi di altre 18 Chiese d’oriente; all’arcivescovo anglicano di Canterbury Rowan Williams; ai leader delle federazioni mondiali delle Chiese luterane, riformate, metodiste e battiste; al segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese e, in generale, «ai leader delle Chiese cristiane».



Sabato, 08 marzo 2008