Nonostante le accorate prese di posizione di parte della Chiesa
Povertà, i nuovi schiavi a cui l’Italia ha dichiarato guerra

di Amina Salina

In un clima di nauseante razzismo italiota sta montando una vera e propria campagna di criminalizzazione contro tutte le minoranze etniche e religiose non assimilate in Italia.Vengono negati quotidianamente diritti fondamentali a settori sempre piu’ consistenti di italiani ed immigrati costituendo vere e proprie sottocaste condannate alla miseria perpetua e poi si alimenta il razzismo contro i poveri i nomadi gli immigrati i diversi. Si esalta l’immigrtato buono che rompe con la propria fede o la nasconde quello funzionale al sistema si denigra chiunque vuole mantenersi fedele a valori e tradizioni siano esse ispirate dalla fede religiosa o no. Si multa chi prega e si lascia stare chi va a prostitute, si tollerano i cocainomani e si colpiscono i lavavetri. Si forgia un esempio di homo ecomomicus senza valori che non siano l’efficienza e l’efficacia giuridica dei propri gesti una macchina da produzione e riproduzione senza etica a cui tutti dovrebbero assomogliare. Si rinnega la Costituzione ogni giorno creando caste e sottocaste e poi si parla agli altri di democrazia e legalità che si tradisce ogni giorno.

Mentre settori della Chiesa cattolica tradendo l’eredità di Papa Woitila si lanciano in una campagna aperta di cristianizzazione degli stranieri- in particolare dei musulmani- presenti nel territorio italiano, il Governo Berlusconi abbandona ogni prudenza e sceglie la guerra aperta contro i deboli siano essi immigrati o italiani di fede islamica a cui viene negato il diritto ad avere un luogo di culto decente o un cimitero dove seppellire i propri defunti, o siano nomadi sfuggiti alle persecuzioni e rifugiati in Italia costretti a vivere in mezzo a i topi- per ammissione dello stesso sindaco di Roma Alemannmo- ed incredibilmente discriminati per questo. Grazie a Dio altri settori di quella stessa Chiesa della continuano comunque a protestare contro la politica del Governo nei confronti dell’immigrazione. L’agenzia Adista riferisce che in occasione della festa di San Giovanni Battista, patrono della città, il cardinale di Torino Severino Poletto ha pronunciato un accorato appello a non lasciarsi "incatenare dal panico, dallo scoraggiamento, dal senso di incertezza", che sorgono nel momento in cui ci si trova a fronteggiare la novità costituita dalla "presenza di persone che per circa un decimo dell’intera popolazione provengono da altri Paesi, da altre culture e con altre convinzioni religiose". "L’occhio misericordioso di Dio - ha continuato il presule - ci aiuta a non rimanere alla superficie della questione. Così come capitò nel difficile momento del primo incontro tra le comunità cristiane provenienti dal giudaismo e quelle di origine pagana, anche noi dobbiamo procedere ad un serio discernimento alla luce della Parola di Dio e della preghiera. Un discernimento che ci aiuti a capire che il futuro di Torino va costruito ’insieme’ e non ’contro’, nella logica evangelica del bene comune, che pone nelle mani di ognuno la responsabilità verso tutti, postulando per ciascuno diritti e doveri. L’incontro con lo straniero non può in alcun modo sottovalutare o eludere il dovere di onorare la dignità dell’altro, specie se costretto a fuggire da conflitti o da situazioni di povertà". "Non servono facili slogan demagogici, non serve usare toni polemici fomentando il clima del sospetto e della contrapposizione". Poletto non ha mancato di fare un esplicito riferimento, "con particolare sofferenza nel cuore, ai fratelli e sorelle, soprattutto minori, delle diverse etnie rom presenti - seppur in numero contenuto - nella nostra regione e in città", concludendo che :"Dobbiamo convincerci che esiste un diritto di convivere tra popoli diversi".

Mons. Enrico Masseroni, arcivescovo di Vercelli, ha invece stilato un ’decalogo’ "per illuminare le coscienze dei credenti e degli uomini di buona volontà" sulla delicata questione dell’immigrazione e sul dibattito politico da essa generato. Nel primo punto del decalogo si ricorda che la Chiesa deve essere "sentinella vigile di tutti i valori e in particolare di quelli non negoziabili, che ruotano attorno alla sacralità intangibile della persona" e richiamano quindi "il comandamento dell’amore accogliente". Ma l’arcivescovo non si è limitato alle dichiarazioni di principio e si schiera apertamente contro una delle norme più controverse fra quelle proposte dalla nuova maggioranza di governo: "L’immigrazione clandestina non può essere ritenuta reato. Questa impostazione rischia d’essere impraticabile per il grande numero di persone coinvolte; è ipocrita e contraddittoria per il fatto che ampi settori della società italiana (famiglie comprese) impegnano lavoratori e lavoratrici in posizione irregolare; è soprattutto iniqua se pensiamo alla storia drammatica che appartiene ad una persona impedita di abitare la terra con dignità".

Tutti i credenti e gli uomini di buona volontà non devono mai dimenticare che siamo tutti viaggiatori su questa Terra che appartiene al Misericordioso da cui ritorneremo un giorno poveri e nudi come siamo nati. Sarà Lui che ci rivestirà della Sua Luce e di vesti paradisiache come ci ha rivestito di vesti più o meno belle su questa Terra. Noi che non siamo padroni nemmeno del nostro stesso corpo come possiamo tollerare come musulmani l’arroganza dei forti che si rivestono delle loro ricchezze acquisite a volte nel disprezzodella Legge divina per farsene scudo contro i deboli e gli inermi?

Come il nostro cuore puo’ non tremare quando vediamo nostri fratelli e nostre sorelle prive di un tetto e ridotti/ e alla piu’ nera miseria nell’indifferenza dei potenti?

Ancora una volta- dopo avere utilizzato spauracchio del terrorismo contro la comunità islamica si usa oggi quello della delinquenza e dello sfruttamento dei minori colpendo non gli artefici di questo sfruttamento ma i minori stessi. Allo stesso tempo non vengono assunti i mediatori interculturali, gli psicologi, gli assistenti sociali che potrebbero operare nei campi con una logica di superamento dei campi stessi e dell’emarginazione e non per incancrenire la situazione. E’ vero infatti che ci sono famiglie che utilizzano i figli per l’elemosina o peggio ma si tratta comunque di una MINORANZA dei cosiddetti "zingari" i piu’ poveri i meno istruiti i piu’ disperati. Quale reale volontà politica c’è di recuperarli ad una vita decente rispettando la loro lingua e cultura senza creare ghetti? La soluzione piu’ facile sarebbe la scolarizzazione dei bambini e l’inserimento al lavoro dei genitori e finche’ non verrà fatto questo spendendo dei soldi da parte dello Stato le impronte saranno solo una inutile schedatura. Dove saranno espulsi e rigettati questi bambini ? Quale scolarizzazione si darà loro ? Saranno strappati alle famiglie per affidarli a ricchi senza figli? Quale domani avranno?

L’inerzia del welfare italiano ha creato sacche di miseria che ormai sono di massa e che solo a Roma coinvolgono un terzo della popolazione generale con picchi tra gli immigrati e nelle periferia.Certamente nessuno di noi parteggia per l’illegalità ma noi come italiani- esportatori di mafia e camorra a livello mondiale non credo che possiamo dare lezioni di legalità finchè lo Stato stesso ignora i bisogni della povera gente e mette gli oppressi gli uni contro gli altri alimentando il razzismo e l’intolleranza. Nelle periferie milioni di cittadini di serie B si trovano a non riuscire piu’ nemmeno a soddisfare le elementari necessità della propria famiglia e il risultato non è la lotta per i propri diritti ma la guerra a morte contro chi è più debole del pensionato al minimo che fruga senza farsi vedere nella verdura di seconda scelta al mercato per riuscire a rientrare nel budget di spesa giornaliero.Il risultato di tutto questo è una massa di italioti irretiti dalla propaganda della destra vestiti e nutriti peggio di venti o trent’anni fa che si avventano sui "negri" e sulle "morte di fame ..." immigrati/e che secondo loro rubano il lavoro ai loro figli assunti per 5 euro l’ora come interinali grazie alla legge 30 votata da Berlusconi e mai abrogata dalla sinistra...

La galera negata ai furbetti del quartierino e ai cocainomani d’alto rango viene chiesta per chi ruba una mela come sempre in Italia nel plauso dell’italietta postfascista che affonda gridando al lupo al lupo.. Si mettano in prigione coloro che vivono sulla pelle delle prostitute-schiave bambine che popolano le nostre "civili " strade e con cui milioni di italiani vanno impunemente tradendo le loro spose e svergognando le loro famiglie. Si mettano in prigione gli "imprenditori" che scappano con la cassa lasciando nelle miseria centinaia di famiglie. Si processino deputati ed alte cariche dello Stato per vedere se davvero sono innocenti come si professano.E’ stata dichiarata una guerra contro i poveri contro le vittime degli incidenti sul lavoro contro i precari interinali a 6 euro l’ora, contro i braccianti assunti a due euro l’ora per raccogliere pomodori. Sarebbero loro i nemici da espellere da controllare da ricattare con soggiorni concessi e poi negati mentre i politici si riempiono la bocca con l’integrazione.Lasciamo in pace chi vive delle briciole della società del benessere per pochi, i lavavetri i mendicanti i disperati.

Sono lo specchio di una società che si dovrebbe vergognare di se stessa, altro che italiani brava gente!

Dal sito http://www.islam-online.it/

Marted́, 08 luglio 2008