Dialogo Cristiano Islamico

I Comunisti Irpini contro la guerra e per il dialogo cristiano islamico

Un ordine del giorno del 2° Congresso provinciale del PdCI di Avellino

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Il Secondo Congresso provinciale del PdCI di Avellino esprime pieno appoggio alla decisione dei gruppi parlamentari di votare contro l’entrata in guerra dell’Italia. Consideriamo un grave errore politico l’appoggio dato dall’Ulivo al governo delle destre su una questione, quale quella della guerra, che mette in discussione la Costituzione della nostra Repubblica che all’art. 11 afferma il ripudio della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali.

Ringraziamo altresì il partito dei Verdi, che ha assunto la stessa posizione, e quanti, all’interno dell’Ulivo e dei Ds in particolare, hanno votato secondo coscienza. Impegniamo il gruppo dirigente a proseguire sulla via della pace, sul rifiuto di qualsiasi guerra che, stante l’enorme potenziale di armi di distruzione di massa esistenti, non potrebbe che avere esito catastrofico. In queste condizioni non ha senso pratico combattere perché tutti saremmo sconfitti. Occorre una grande mobilitazione popolare contro la guerra che rischia di coinvolgere non solo Afghanistan, ma altri 50 stati, tutti individuati dall’amministrazione USA come propri nemici.

Salutiamo perciò favorevolmente qualsiasi tentativo che riapra il dialogo fra le parti in lotta, in particolare nella tormentata area medio orientale, teatro della guerra fra israeliani e palestinesi.

C’è bisogno che le armi tacciano, che si torni al tavolo delle trattative sotto l’egida dell’ONU e che si riconoscano i sacrosanti diritti del popolo palestinese come di quello israeliano. C’è bisogno che la politica ritorni a fare tutt’intera la sua parte, rifiutando il ricorso alla guerra che è una sconfitta dell’umanità.

Salutiamo così favorevolmente, l’appello alla pace di Papa Giovanni Paolo II che per il 24 gennaio 2002 ha convocato ad Assisi un incontro mondiale di tutte le religioni “per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza”. Salutiamo positivamente altresì l’appello al dialogo fra cristiani e musulmani promosso ecumenicamente da circa 300 esponenti cristiani di tutte le confessioni, fra cui il vescovo di Avellino mons. Antonio Forte ed altri esponenti delle chiese cristiane irpine. Il futuro di una società multietnica, multireligiosa e multiculturale sta proprio nella capacità di sviluppare il dialogo fra le etnie, le cultura e le religioni, superando i conflitti, favorendo la solidarietà e la giustizia sociale.

In questo quadro impegniamo il gruppo dirigente provinciale, anche attraverso le positive presenze istituzionali proprio su tale terreno, ad approfondire l’attività sulle questioni della pace, contro la guerra e la globalizzazione capitalistica, contro lo sfruttamento selvaggio dei paesi poveri. Occorre battersi decisamente per la remissione del debito dei paesi poveri e per la cosiddetta “globalizzazione dei diritti”, contro l’uso dissennato delle risorse naturali.

Siamo convinti che il popolo della pace sia largamente maggioritario in Italia e lo dimostrano le grandiose manifestazioni del 14 ottobre ad Assisi e del 10 novembre a Roma.

Gravissimo è anche che, con la scusa della lotta al terrorismo, si stiano manomettendo i diritti democratici dei cittadini. E’ già successo negli USA, con tutto il potere affidato al presidente Bush. Si sta tentando anche in Italia, dove il governo vuole dare libertà di reato agli agenti dei servizi segreti. Sono cose contro cui è necessaria la massima vigilanza e mobilitazione se si vuole far trionfare la pace e salvaguardare la democrazia.

Avellino li,2-12-20001


"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del 5.3.1996