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Roma (NEV), 23 gennaio 2002 - Guardano "con estremo
favore e con grande speranza alla Giornata di preghiera delle religioni
per la pace" di domani ad Assisi, le diverse centinaia di cristiani
di tutte le confessioni e musulmani che negli scorsi mesi hanno sottoscritto
un "Appello ecumenico per una giornata del dialogo cristiano-islamico".
I firmatari dell'appello - fra
cui il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
(FCEI), Gianni Long e il presidente della Commissione per l'ecumenismo
e il dialogo della CEI, mons. Giuseppe Chiaretti - si augurano che da
Assisi giunga "non solo una spinta decisiva per la scelta del dialogo,
del confronto e del reciproco rispetto tra tutte le donne e gli uomini,
ma anche un'indicazione precisa di metodo per le nostre chiese e le nostre
comunità religiose". Proprio quanto accade negli Stati Uniti,
in Afghanistan, in Medio Oriente, affermano i rappresentanti religiosi,
"ci chiama ad accelerare il processo di reciproca stima e conoscenza
fra cristiani e musulmani". Augurando che lo spirito autentico di
Assisi 2002 "possa permeare, dal 25 gennaio, ogni scelta delle chiese
e delle comunità locali, fino a far sì che il dialogo ecumenico
e interreligioso diventi un elemento decisivo e 'normale' della vita quotidiana
dei credenti in Cristo Signore", i firmatari dell'appello ribadiscono
ancora una volta che "l'adozione, in chiave ecumenica, di una 'Giornata
del dialogo cristiano-islamico' da parte delle chiese italiane costituirebbe
un segnale estremamente rilevante contro ogni tentativo di far risorgere
antistorici scontri di civiltà e assurde guerre di religione, oltre
che la prima esperienza del genere nell'intera Europa". (lni)
da Agenzia Sir del 23 gennaio 2002
ASSISI: "APPELLO ECUMENICO PER UNA GIORNATA DI DIALOGO
CRISTIANOISLAMICO"
"Da Assisi non solo una spinta per la scelta del dialogo tra tutte
le donne e gli uomini, ma anche un'indicazione precisa di metodo per le
nostre chiese e le nostre comunità religiose". È quanto
auspicano le diverse centinaia di cristiani di tutte le confessioni e
i molti musulmani che negli scorsi mesi hanno sottoscritto congiuntamente
l''Appello ecumenico per una giornata di dialogo cristianoislamico', che
riportiamo integralmente: "Noi, cristiani e cristiane di diverse
confessioni e laici, impegnati da anni nel faticoso cammino del dialogo
coi musulmani italiani o in un lavoro culturale sull'islam, crediamo che
l'orrendo attentato di New York e Washington costituisca una sfida non
solo contro l'occidente ma anche contro quell'islam, largamente maggioritario
in tutto il mondo, che si fonda sui valori della pace, della giustizia
e della convivenza civile. Pensiamo che quanto è accaduto non debba
in alcun modo mettere in discussione o rallentare l'itinerario del dialogo.
Anzi, riteniamo che proprio i commenti e gli avvenimenti succeduti a quel
tragico evento ci chiamino ad accelerare il processo di reciproca conoscenza,
senza il quale ci sembra difficile ipotizzare passi avanti sul piano delle
relazioni interreligiose, in particolare con quei musulmani che sono da
anni nostri compagni di strada sul cammino della costruzione di una società
pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici.
Per questo, chiediamo alle chiese italiane e ai loro responsabili di prendere
in considerazione (nello spirito del documento conciliare "Nostra
Aetate", della "Charta Oecumenica", delle visite di Giovanni
Paolo II a Casablanca e Damasco e del recente incontro di Sarajevo fra
i leader delle comunità cristiane e dei musulmani d'Europa) la
creazione di una "Giornata del dialogo cristianoislamico". Siamo
ben consapevoli che l'istituzione di una simile Giornata non risolverà
certo ogni problema, e che potrebbe - come in altre situazioni simili
- risolversi in una sterile celebrazione rituale: siamo convinti, peraltro,
che si tratti di un piccolo segnale nella direzione di un incontro che,
in ogni caso, sta nella forza delle cose. Con un augurio sincero di shalom
- salaam -pace!".
Ai firmatari dell'Appello, che viene riproposto all'incontro di Assisi,
è giunta fra l'altro l'adesione al progetto da parte del presidente
della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo della Cei, mons. Giuseppe
Chiaretti, e di Gianni Long, presidente della Federazione delle Chiese
Evangeliche in Italia.
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