Il messaggio di,pace della comunita musulmana ligure

Rassegna Stampa


Da Il Secolo XIX
Il messaggio di,pace della comunita musulmana ligure
GENOVA-. Il messaggero sarà il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. E a lui che la comunità musulmana ligurè ha affi­dato, con una lettera destinata a Joseph Ratzinger, la sua vo­glia di dialogo, di confronto, di serenità. E non è pòco in un momento di integralismi e radicalismi, sempre più accesi, in Italia, ma’ anche all’estero, a cominciare dal Medio Oriente. A Benedetto XVI, che porta lo stesso nome del Papa genovese che amava la pace, si è rivolto con una breve lettera Zahoor Ahmad Zargar, presidente della comunità dei mu­sulmani della Liguria, presente ieri in piazza della Vittoria, invitato dalla Curia genovese. «Ci felicitiamo per questa visita tanto attesa dal mondo cristiano,che molto bene può portarè nel cuore dei fedeli. Ma altrettanto bene può portare anche nella nostra comunità che attende di proseguire e approfondire il dialogo di conoscenza e di pace’tra le nostre diverse, ma assai vicine fedi e culture. Su questo fronte la nostra comunità è severa­mente impegnata da anni, insieme con i rappresentanti della Chiesa, le autorità dello Stato e locali, gli enti e le associazioni».

Mentre in Italia si parla di rivedere le quote di immigrati che possono entrare, di rendere più severa la legge contro i clandestini e soffia un vento di paura per chi è diverso, Zargar cerca la via del dia­logo. «La stragrande maggioranza dei musulmani che si trovano in Italia - è il suo giudizio - desiderano lavorare e vi­vere dignitosamente nel loro’ paese d’adozione, vedendo rispettate le loro credenze e i loro sinceri sentimenti di fede. L’Italia, essendo nuova ad un grande fenomeno di immigrazione, deve avviarsi con disponibilità e pazienza verso una maggiore conoscenza del diverso e l’accettazione di un mondo che non potrà più essere regionale».

Sullo sfondo di un diàlogo che resta difficile,ci sono diverse questioni che restano ancora irrisolte, come la moschea di Genova e di altre città li­guri, ma che Zargar neppure nomina per delicatezza. «Lei, Santo Padre, ­dice invece nel suo messaggio - ha già pronunciato molte parole di chia­rezza e di pace. Le chiediamo di continuare a farlo, disponendo positiva­mente la sociètà verso di noi che vogliamo solo esserne parte buona e vi­tale, nel rispetto dei diritti di tutti gli uomini, tra cui quello di praticare senza ostacoli la propria fede, sempre nel pieno rispetto delle leggi di que­sto Paese. E poiché, disgraziatamente, la fede non viene rispettata ovun­que, nel mondo, l’Italia può essere, come già nel passato, soprattutto at­traverso la Chiesa, faro e monito di civiltà per gli altri paesi». Parole, quelle espresse dal capo della comunità dei Musulmani, che sembrano cancellare completamente quell’incidente diplomatico che, nell’ottobre 2006 a Ratisbona, segnò una temporanea frattura tra l’Islam e Papa Benedetto XVI.

Zahoor Ahmad Zargar, dopo la lettera e dopo la visita di Papa Ratzinger, spera ora in un incontro rapido con l’arcivescovo di Genova Angelo Ba­gnasco. «Mi è stato detto che ora questo colloquio è molto vicino» ha detto Zargar.
AL.COST. –




Visita del Papa: il messaggio di accoglienza dei musulmani
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Zahoor Ahmad Zargar, presidente della Comunità dei Musulmani della Liguria

Savona. Il presidente della Comunità dei Musulmani della Liguria, Zahoor Ahmad Zargar, ha espresso il benvenuto del Santo Padre per la sua visita ligure, formulando il seguente messaggio: “Santo Padre, la Comunità dei Musulmani della Liguria si felicita con Lei per aver realizzato questa visita tanto attesa dal mondo cristiano che molto bene può portare nei cuori dei fedeli. Ma altrettanto bene può portare anche nella nostra comunità che attende di proseguire ed approfondire il dialogo di conoscenza e pace tra le nostre diverse ma assai vicine fedi e culture. Su questo, la nostra comunità è severamente impegnata da anni, insieme con i rappresentanti della Chiesa, le autorità dello Stato nazionali e locali, gli Enti, le Associazioni”.
“La religione cristiana è la religione di maggioranza degli Italiani e, comunque, in essa si identifica anche chi praticante non è - ha aggiunto il rappresentante della comunità islamica - Per questo, le parole del Capo indiscusso di una così grande comunità risuonano a lungo nelle coscienze e possono sedare paure e pregiudizi. Come Sua Santità ben sa, la stragrande maggioranza dei musulmani che si trovano in Italia desiderano lavorare e vivere dignitosamente nel loro paese di adozione, vedendo rispettate le loro credenze ed i loro sinceri sentimenti di fede. L’Italia, essendo nuova ad un grande fenomeno di immigrazione, deve avviarsi con disponibilità e pazienza verso una maggiore conoscenza del diverso e l’accettazione di un mondo che non potrà più essere regionale”.
Ha proseguito Zahoor Ahmad Zargar: “Lei, Santo Padre, ha già pronunciato molte parole di chiarezza e di pace; Le chiediamo di continuare a farlo, disponendo positivamente la società verso di noi che vogliamo solo esserne parte buona e vitale, nel rispetto dei diritti di tutti gli uomini, tra cui quello di praticare senza ostacoli la propria fede, sempre nel pieno rispetto delle leggi di questo paese. Poiché, disgraziatamente, la fede non viene rispettata ovunque, nel mondo, l’Italia può essere, come già nel passato, soprattutto attraverso la Chiesa, faro e monito di civiltà per gli altri paesi. Le chiediamo ciò in nome dei valori che condividiamo profondamente e soprattutto nel nome del nostro unico Dio”.
Il presidente della comunità musulmana regionale, Zahoor Ahmad Zargar (nella foto), risiede a Savona ed aveva chiesto di poter salutare personalmente il Papa proprio nella città della torretta ma, dati i tempi ristretti della visita pastorale, i vescovi delle Diocesi di Savona-Noli e di Genova, di comune accordo, gli hanno offerto l’opportunità di vedere il pontefice a Genova insieme al presidente della comunità islamica genovese, Saleh Husein, e alle autorità locali.



Mercoledì, 21 maggio 2008