A proposito della Federazione islamica
Lettera aperta al fratello Yahya Pallavicini

di amina salina


gentile fratello
rispondo al tuo appello per l’apertura del dialogo nella Umma dopo la costituzione della Federazione dalla quale è stata inspiegabilmente esclusa l’UCOII. Ancora una volta come già per la Consulta ci troviamo ad operare con persone differenti che rispondono a logiche differenti in una comunità dove Allah -sw- dovrebbe essere al principio di qualsiasi nostro gesto. Non è di politica che ti voglio parlare ma di che tipo di organizzazione islamica vogliamo, come mettere d’accordo i principi islamici che certamente condividiamo con fermezza con la vita delle nuove generazioni e con la cultura occidentale senza assimilarci e senza costruire un islam di stato sottomesso alle volontà dei capi di stato e dei gabinetti politici. Certo va costruito l’islam italiano ma non voglio imam nominati da qualche ministro dell’interno perchè allora dovrebbe nominare anche i rabbini i pastori e i parroci cosa che per loro fortuna non avviene. Vorrei una comunità più coesa meno litigiosa e più libera da condizionamenti materiali, più spirituale.. Vedo invece nella Federazione, tranne poche eccezioni, una mancanza di senso religioso profondo ed una voglia insopprimibile di riconoscimento esteriore statale finalizzato a benefici economici. Del resto non so tu ma io non riesco ad instaurare un dibattito profondo sulla spiritualità islamica con chi ne è distante mille miglia non perchè non è musulmano ma perchè non pratica ne capisce questa spiritualità, avendo dell’islam una visione strettamente etnica e culturale. Penso invece che sia un peccato che i fratelli marocchini dell’UMI e voi della COREIS - vi troviate a lavorare con persone che non comprendono profondamente la nostra comune fede e sono invece mossi da ideologie estranee all’islam o da desiderio esteriore di riconoscimento formale (magari per avere i finanziamenti dell’8 per mille). Ti dirò che mi trovo meglio con i cattolici aperti al dialogo che con certi musulmani. Se le finalità sono davvero quelle espresse nel manifesto della Federazione non vedo un contrasto radicale con l’UCOII che è un organismo composito ed articolato al punto che è oggi molto più simile ad un sindacato che ad una associazione politico - religiosa se mai lo è stato (e non credo che lo sia stato). Le nostre diverse storie - io vengo dall’estrema sinistra trotzkista altri dal cattolicesimo o dal laicismo - dovrebbero parlare per noi. Soprattutto per noi italiani ma anche per gli arabi e gli altri fratelli e sorelle di qualunque nazionalità. Quando mai abbiamo sostenuto il riconoscimento pubblico della poligamia?? Quando mai abbiamo avuto finanziamenti occulti e da parte di chi ??La parità uomo - donna nella diversità dei ruoli è sostenuta anche dalla Chiesa Cattolica perchè noi musulmani dovremmo avere una posizione diversa da quella del Papa per essere ammessi al dialogo con lo Stato ?? E soprattutto perchè mettere i paletti di una riflessione interna alla Umma che è in fieri e che noi abbiamo il diritto e l’intenzione di sostenere come musulmani italiani ??
Tra l’altro vorrei ricordarvi che l’UCOII non ha alcun legame strategico con nessuna delle associazioni islamiste sparse per il mondo arabo comprese quelle pacifiche e democratiche quotidianamente represse dai regimi arabi. Sosteniamo i diritti umani e la libertà di coscienza qui come ovunque nel mondo..
L’Ucoii è oggi una associazione i cui bilanci sono assolutamente pubblici e trasparenti ed il cui legame con le istituzioni e la democrazia è consolidato. Alcuni di noi si rifanno direttamente alle basi della nostra democrazia ai valori della Costituzione e della resistenza antifascista e sono più vicini alle istituzioni di questa repubblica dei postfascisti che stanno andando al Governo sdoganati ieri da 40 anni di oblio. Nelle nostre moschee abbiamo svolto per anni corsi di italiano educazione civica e3 diritti civili molto prima della formazione della Consulta. Abbiamo imparato a decine di donne arabe a leggere ed a scrivere in italiano. Abbiamo aiutato a vivere e a lavorare onestamente migliaia di persone alcune di esse sono state strappate alla droga ed alla delinquenza da nostri imam. Abbiamo difeso la pace e la serenità nelle famiglie contro maschilismo sopraffazione e violenza venute anche dall’esterno da questa società occidentale che spesso sfrutta la povertà dei nostri fratelli e delle nostre sorelle per fini illeciti. Questo non è islam? E allora dimmi l’islam che cos’è perchè io non lo so. So solo che state andando in una direzione che non porta a nulla. Pensaci. Te che dialoghi con Borghezio nonostante quello che quotidianamente La Padania scrive contro i musulmani non dovresti avere difficoltà a sostenere il nostro diritto di lavorare fisabillah - e anche senza otto per mille- nella Umma e per la Umma..
salam aleikum wa rahmatullah


amina salina, roma


(collaboratrice della rivista Il Dialogo del sito www.islam-online.it e de Il Puro Islam)



Luned́, 05 maggio 2008