I musulmani e Obama
di Amina Salina
Riprendiamo questo articolo dal sito www.islam-online.it L’incidente diplomatico si è sfiorato anche a Detroit, quando dei volontari al seguito di Obama impedirono a due donne velate di sedersi in prima fila ed apparire quindi accanto al candidato democratico. La vicenda finì su tutti i giornali e venne risolta con una telefonata di scuse e l’impegno a combattere questi atti discriminatori; la piena soddisfazione delle due signore venne pubblicamente espressa in una dichiarazione al New York Times nella quale accettavano le scuse e assicuravano che avrebbero continuato a sostenere Obama. Eppure nel Minnesota abitato da una numerosa comunità somala, nel 2007 è stato elettoKeith Ellison, il primo rappresentante musulmano del Congresso Americano. Sostenitore di Obama, si è fatto portavoce della frustrazione dilagante e si è speso perché si ponesse una maggiore attenzione al coinvolgimento nella politica di queste comunità. Studenti e giovani avvocati sono andati porta a porta per convincere i musulmani durante la campagna elettorale. Quella americana e una comunità musulmana di poco piu di 10 milioni di persone, pacifiche e favorevoli al multiculturalismo ed allintegrazione nel rispetto assoluto della fede dei padri. Per quanto riguarda le reazioni a caldo lIran apre uno spiraglio a possibili trattative. Da Ali Aghamohammadi, il più stretto collaboratore della Guida suprema, Ali Khamenei, arriva - secondo La Repubblica on line, misurata apertura a Obama. "Il presidente eletto ha promesso cambiamenti nelle politiche - ha sottolineato Aghamohammadi - cè la possibilità di un miglioramento nei rapporti tra America e Iran se Obama mantiene le promesse fatte in campagna elettorale, compresa quella di non arrivare allo scontro con altri Paesi come ha fatto Bush in Iraq e Afghanistan". Per lagenzia ufficiale iraniana Irna lelezione di Obama alla Casa Bianca rappresenta una "catarsi nazionale" per gli Stati Uniti che in questo modo "hanno rinnegato lera di George W. Bush".http://www.repubblic "Il nuovo presidente americano Barak Obama non commetta gli stessi errori di George W. Bush nella politica estera del suo paese". E lauspicio di Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, che sul sito Internet del movimento islamico palestinese commenta lesito delle elezioni presidenziali negli Usa. "Noi non facciamo distinzioni tra il programma politico di Obama e McCain, anche se sin dallinizio abbiamo apprezzato di piu quello di Obama, soprattutto nel modo con il quale si confronta con la guerra tra arabi e israeliani - spiega - Per questo invito il nuovo presidente a cambiare la politica estera del suo paese nei confronti della questione palestinese e di cambiare il modo in cui parteggia apertamente per Israele". Speriamo almeno che porti un po meno guerra rispetto ai suoi predecessori salam amina salina Lunedì, 10 novembre 2008 |