Il Consiglio delle Chiese olandese condanna il film «Fitna»

"Una deprecabile caricatura dell’Islam"


Negativo anche il giudizio della CEI


Dal sito www.islam-online.it

"Una deprecabile caricatura dell’Islam". Così il Consiglio delle Chiese olandese definisce il film "Fitna", realizzato dal deputato di estrema destra Geert Wilders e diffuso su Internet. Si tratta di un "collage" d’immagini, tra cui quelle dell’11 settembre, dell’attentato alla stazione di Madrid del 2004 e degli attentati a Londra del 2005. "La percezione che il film evoca è univoca e provocatoria", nota Klaas van der Kamp, segretario generale del Consiglio delle Chiese, in un comunicato ripreso dall’agenzia Sir. "Le Chiese olandesi - si legge nella nota - credono che la società non dovrebbe essere guidata dalla paura. Se esistono problemi tra i vari gruppi che la compongono, vanno risolti soltanto con il dialogo reciproco. Il Consiglio chiede quindi rispetto reciproco e non una caricatura dell’Islam". Nella nota viene ricordato che, "attraverso le immagini di attacchi terroristici da collegare ad elementi estremisti all’interno dell’Islam, Wilders diffonde un’immagine unilaterale di questa religione. Le Chiese riconoscono gli orrori della violenza e aborriscono ovviamente qualsiasi forma di terrorismo". "Le Chiese - si legge ancora nella nota - ritengono che un’analisi dettagliata dell’attuale situazione politica in alcuni Paesi del mondo potrebbe rendere un servizio migliore al dialogo con l’Islam e allo sviluppo di una società democratica. Nella nostra società va data precedenza alla solidarietà e non alla contrapposizione dei popoli". Le Chiese olandesi ribadiscono che "la religione non dev’essere intesa come mezzo per indurre alla violenza o al suicidio", e perciò respingono "qualsiasi forma di violenza commessa per motivi religiosi. Grande importanza viene attribuita alla dignità della vita. A questo obiettivo tutti vengono richiamati". Il Consiglio delle Chiese ritiene, inoltre, che "debba esserci spazio per la critica degli atteggiamenti derivati dalla religione - siano essi cristiani o musulmani - ma la forma ha la sua importanza e la maniera migliore di farlo è quella del dialogo reciproco. Le Chiese ritengono che la società non debba essere guidata da sentimenti di paura". "Il film di Wilders", invece, oltraggia ciò "che è sacro per gli altri. Un atteggiamento del genere - concludono - difficilmente può essere considerato base di dialogo o d’integrazione". Negativo il giudizio sul film espresso anche dal presidente della Commissione episcopale della Cei per l’ecumenismo e il dialogo, il vescovo Vincenzo Paglia. Associare islam e violenza è "un’identificazione che nasce da pregiudizio e ignoranza". "Ciò non vuol dire - ha aggiunto mons. Paglia - che tra i musulmani non vi siano violenze, ma quel che è da evitare è l’identificazione tout court dell’Islam e di tutti i suoi seguaci con la violenza". "È quindi urgente favorire la conoscenza e non il pregiudizio, pena una pericolosa irresponsabilità". "Tutti - ha sottolineato il vescovo - siamo esortati, come il Papa Benedetto XVI ha più volte ripetuto, a ’criticare la fede con la ragione’ proprio per purificare le convinzioni religiose da ogni scoria di pericolosa irrazionalità, da ogni inquinamento di natura ’politica’, da ogni sapore di etnicismo, per coglier la vera natura della propria fede". Tuttavia, "purtroppo non di rado assistiamo alla strumentalizzazione della religione per fini che religiosi non sono ed è in questa prospettiva che bisogna intervenire, anche praticando l’arte del dialogo, dell’incontro, essendo fermi nel condannare ogni violenza. Ma tutto questo - concude Mons. Paglia - richiede sapienza e fermezza, conoscenza e pazienza". (R.G.)



Venerdì, 11 aprile 2008