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Da: lisa [lisa.fi@libero.it]
Inviato: giovedì 6 dicembre 2001 7.39
A: Redazione Il Dialogo
Oggetto: R: Appello al dialogo cristiano islamico Vi mando informazione su
un'iniziativa a Firenze il 14 dicembre.
Non vi posso ancora dire quali associazioni parteciperanno perché le stiamo
contattando in questi giorni: intanto però i primi promotori siamo: Beati i costruttori
di pace, Fondazione e Centro La Pira.
Un saluto di pace,
Lisa Clark
Beati i costruttori di pace
P.S.: in fondo, noterete che una delegazione (solo per motivi di spazio) è stata
invitata dalla comunità islamica ad recarsi in moschea per onorare la fine del Ramdan.
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Un'azione di resistenza spirituale alla guerra e al terrorismo
Abbiamo ancora negli occhi le immagini della violenza spettacolare e cinica degli
attentati dell'11 settembre negli USA; nei cuori sentiamo il dolore per la popolazione
dell'Afghanistan, stremata da più di vent'anni di violenze, e adesso colpita ancora da
una guerra fatta anche a nome nostro.
Dopo l'11 settembre, noi che ripudiamo la guerra come strumento per la risoluzione delle
controversie internazionali, abbiamo gridato che non si può rispondere alla violenza con
altra violenza, abbiamo ricordato le parole di Martin Luther King: "Rispondere alla
violenza con la violenza significa
aggiungere oscurità ancora più profonda ad una notte già priva di stelle. L'oscurità
non può sconfiggere l'oscurità; solo la luce ci può riuscire. L'odio non scaccerà
l'odio; solo l'amore ci potrà riuscire."
Abbiamo chiesto interventi rispettosi della legalità internazionale, al fine di
assicurare alla giustizia i mandanti dell'atto terroristico; abbiamo scongiurato i nostri
governi occidentali di non colpire altri innocenti, di non cadere nella trappola tesa dai
terroristi. Si sono uniti a questo appello anche molti tra i parenti dei morti delle Torri
Gemelle, consapevoli che altre vittime innocenti altro non avrebbero fatto che aggiungere
motivazioni a chi vuole dividere l'umanità acuendo scontri e odio, sapendo
che una risposta di guerra avrebbe significato alla fine accettare le regole del gioco
dettate dai terroristi. E vediamo in questi giorni in Medio Oriente quanto questi nostri
timori fossero giustificati: con la logica della guerra tutto si perde.
Già da molte settimane in tutta Italia centinaia di persone hanno intrapreso un digiuno
per esprimere la propria opposizione alle conseguenze del clima di violenza generalizzata
che si sta impossessando della nostra società. Ci siamo mossi anche in sintonia con il
mese di purificazione e penitenza dei
nostri fratelli musulmani, il Ramadan, che oggi si conclude. Accogliendo l'invito del Papa
oggi il nostro digiuno si fa pubblico. La nostra vuole essere un'iniziativa spirituale per
respingere il tentativo di chi vorrebbe farci guardare all'altro come nemico.
Oggi, 14 dicembre 2001, saremo in Piazza San Giovanni e in Piazza della Signoria a
Firenze, portando solo la nostra testimonianza di donne e uomini di buona volontà. Con la
preghiera, con il digiuno, con la solidarietà verso le vittime, tutte le vittime, in
particolare quelle che soffrono e muoiono
lontano dai riflettori dei grandi mezzi di comunicazione. Come gesto di solidarietà
scegliamo di offrire un contributo a Emergency, seguendo anche le indicazioni della
Regione Toscana, accogliendo così l'accorato appello di un uomo lucidissimo, Gino Strada,
che dall'interno della devastazione della
guerra ci scongiura di non cedere al ricatto della violenza, lui che la verità la vede da
vicino.
Staremo per qualche minuto in silenzio, per esprimere la nostra volontà di non lasciarci
trascinare nella spirale dell'odio, per ascoltare l'altro, per offrire spazio ad un
dialogo che spenga il clima di sospetto e di pregiudizio.
E come simbolo della nostra volontà di superare questi momenti tragici con la
nonviolenza, con l'amore, con la fratellanza, una delegazione accoglierà l'invito della
comunità musulmana di Firenze e si recherà alla Moschea di Via Ghibellina per onorare
insieme la fine del Ramadan.
Inoltre, alle ore 21, la Chiesa Cattolica fiorentina con il suo vescovo è riunita in
preghiera per la pace presso la Chiesa di S. Frediano al Cestello.
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