Federazione Islamica senza le moschee

di Amina Salina

Cari amici
è nata pochi giorni fa per opera di un gruppo di musulmani laici e del segretario della Grande Moschea di Roma - cioè praticamente dello stato marocchino - la Federazione dell’Islam italiano una struttura di dialogo con le istituzioni puramente consultiva che si batte a suo dire per un islam italiano cioè detto in soldoni per un islam di stato in cambio di una intesa e dell’8 per mille.

Questa Federazione non rappresenta in alcun modo le 450 moschee che stanno in Italia fatta eccezione per quelle associazioni che sono legate a doppio filo alla monarchia marocchina che è la vera artefice di questa operazione politica. Infatti Soua Sbai neo deputata di An è notoriamente strettamente legata al regime alaouita e lo stesso dicasi per Redouane che è un funzionario statale .

Questa Federazione rappresenta quindi ora quanto di più estraneo all’islam italiano esista in Italia ,gli stati arabi in particolare Marocco ed Arabia Saudita che notoriamente da anni non muovono un dito per la Dawa agli italiani. Del resto il nostro paese conta molto poco basta informarsi sulle condizioni della Grande Moschea di Roma lasciata a secco dagli stati arabi .L’altra componente è la Coreis una associazione che conta poche centinaia di iscritti e che è l’unica associazione di musulmani italiani interna alla Federazione .Poi ci sono alcuni intellettuali laici noti per la loro antipatia per il tappeto da preghiera che caratterizzano bene i fini della Federazione che sono sostanzialmente il riconoscimento giuridico ed economico dei musulmani che si pieghino ad un rapporto di sottomissione con lo stato accettando l’assimilazione invece che l’integrazione.

L’UCOII esclusa per aver detto la verità sulla Palestina e per non aver accettato un islam di stato si riconosce pienamente nella Costituzione Italiana che è la nostra Carta dei Valori. E poi non credo che dei musulmani possano andarsi a far spiegare il senso della fede ed i valori di riferimento da persone che non condividono con noi alcuna fede religiosa.
È logico che Amato creda ad altri "valori" lui è laico noi siamo musulmani. Ma quello che il Ministro non ha capito è che si può essere musulmani solo se si è sottomessi solo a Dio rispettando le leggi del nostro paese ma non piegandoci a diktat che non ci appartengono.. Certamente noi ci riconosciamo pienamente nella Resistenza e nei suoi valori che sono stati posti, grazie alla nuova legga elettorale e all’ignavia della sinistra, fuori dal parlamento. Noi siamo più vicini alle istituzioni dei post fascisti ma veniamo esclusi da un organo istituzionale. Chissà che ne pensa Souad Sbai.
salam

amina salina



Domenica, 04 maggio 2008