Venerdì 14 dicembre 2001

Un invito al digiuno

di Antonio Forte, Vescovo di Avellino

 

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Il servizio televisivo ravviva alla nostra coscienza il dramma della guerra in Afganistan, in cui la popolazione mette insieme la terribile esperienza delle bombe, della morte e della fame.

Ormai siamo quasi al terzo mese e mentre l’indifferenza corrode la nostra sensibilità umana e cristiana , il Papa con i suoi interventi continui ci tiene desta la coscienza della fratellanza universale e invita alla preghiera per la pace.

Domenica 18 novembre all’Angelus ha indetto una giornata di digiuno e di preghiera a questo scopo, il 14 dicembre p.v.

Le comunità cristiane siano sensibilizzate perché la partecipazione sia più intensa nell’invocazione del sommo bene della comprensione reciproca, della concordia e della pace.

Il richiamo del Santo Padre ci chiede di riflettere su questa brutta vicenda, avvertita da larga parte dell’umanità, con particolare riluttanza, in quanto torto e ragione non sono il criterio con il quale si può capire la guerra e questa guerra.

Come cristiani abbiamo chiara coscienza che, in una situazione simile, solo l’intervento di Dio diventa mezzo adeguato lper ottenere quanto Cristo veramente ha a cuore per l’umanità.

La giornata di digiuno e di preghiera vuole realizzare una più cordiale richiesta da indirizzare a Dio, per la mediazione di Cristo che ha detto Suo dono la pace. (Per la preghiera si possono usare i testi che sono nel sussidio della CEI per l’Avvento "La lieta sorpresa di Dio", che ogni parrocchia già ha ricevuto pp. 55-59).

E’ opportuno che ogni cristiano unisca anche la sua offerta, per il martoriato popolo afgano e tanti profughi, vittime innocenti del conflitto che potrà far giungere, attraverso il canale che la Caritas già ha indicato, nella lettera del 10 ottobre 2001. Nel clima di Avvento, il 14 dicembre sia vissuto con lo spirito che l’accoglienza di Cristo bambino esige.

†Antonio Forte


"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

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