Testimonianze sul Ramadan

Interventi di Khalid Chaouki e Nadjia Kebour


Il Ramadan è per me il mese innanzitutto della pace e della serenità interiore. Un mese benedetto da Allah, Iddio, e abbondante di benedizione per tutta l’umanità. Un mese in cui digiuniamo dal cibo, dalle bevande e dai rapporti coniugali dall’alba al tramonto … e al momento stesso ci ricordiamo di chi soffre nel mondo senza distinzioni di apparteneze culturali, etniche o religiose. Il ramadan è per me oggi in Italia un mese di grande pazienza e jihad interiore, sia per le tentazioni quotidiane che per le difficoltà che vivono centinaia di miei fratelli senza luoghi dignitosi dove pregare. Ramadan per me è il mese della preghiera. Preghiamo Allah, l’Altissimo, che perdoni tutte le nostre mancanze e ci illumini, tutti quanti, verso la Via del bene e della misericordia. Amin.

Khalid Chaouki




Ogni anno, viene un mese molto particolare e molto diverso da tutti gli altri mesi, si chiama “IL RAMADAN”. Il digiuno è uno dei cinque pilastri nella religione musulmana. Questo significa che un vero musulmano non è soltanto chi crede a un Dio, o chi fa le cinque preghiere e fa il pelegrinaggio in Mecca. Un vero musulmano rispetta anche questo mese e si deve consacrare per fare il bene e evitare a fare il male.

In questo mese si fa un digiuno totale. Dall’alba fino al tramonto, non si mangia e non si beve. Si priva anche di tutti i desideri e i piaceri del corpo. È un mese di purificazione corporale e spirituale. Cioè, allontanandosi da tutti questi piaceri della vita e con le preghiere, che sono lunghe e si celebrano tutta la serata, ci si avvicina a Dio, con un anima purificata e totalmente concentrata per Lui.

Da donna musulmana, il Ramadan è molto importante per me. Se lo pratichi bene, nel senso che ti sacrifichi con lo spirito puro, ti sentirai tutta cambiata. Uscire da un mondo materiale e entrare in un altro mondo, quello spirituale. È vero che non è facile fare questo sacrificio e non tutti sanno il significato positivo di questo mese : per alcuni, per esempio, è un mese del mangiare bene! Per altri, e questo che è ancora più grave, è un mese per fare la violenza! Invece, per me, è un mese di tolleranza, di pace, di gioia. Oltre il nostro avvicinamento verso Dio, con le nostre preghiere, sia individuale o insieme ad altri, è un mese che ci fa sentire che siamo uguali davanti a Dio, perché lo stiamo facendo tutti, sentendo la stessa sete e la stessa fame. Perciò, si sente la solidarietà e l’umanità tra le persone. In questo mese i poveri che non ce la fanno a mangiare vengono invitati dai vicini di casa, o dagli amici, o dai parenti ….ecc.

In questo mese, si impara ad essere coraggiosi, l’anima diventa forte, la fede diventa più profonda. È un mese di prova : ognuno di noi fa la prova con se stesso e vede a che punto è nel suo avvicinamento verso Dio. A che punto e se è capace di fare solamente il bene a tutti. Alla fine di questo mese, chi ha fatto bene, viene ricompensato da Dio e dalla sua coscienza. Il giorno della festa dell’“AID” è felice, perché a vinto il male e a guadagnato l’amore di Dio!
La fine di Ramadan è una gioia per tutti i musulmani, e così, che si conclude questo mese. È in questo giorno, si fa la pace con tutti : è la felicità!!!!

Nadjia Kebour



Domenica, 28 settembre 2008