I resoconti di come è andata
A Desio una festa del dialogo

di Paola - Desio Città Aperta

Resoconto della marcia della pace che si è tenuta a Desio (MI) sabato scorso, 25 ottobre 2008


Non è stata solo una marcia ma una vera e propria festa del dialogo interreligioso e interculturale quella che si è tenuta sabato sera 25 ottobre per le vie di Desio (Milano). La fiaccolata della pace, promossa dal Coordinamento Desio Città Aperta per il settimo anno consecutivo, ha richiamato italiani e stranieri, giovani e meno giovani: in 500, secondo gli organizzatori, hanno partecipato all’ iniziativa, che rientra nell’ambito della giornata nazionale ecumenica del dialogo cristiano islamico. In prima fila c’erano gli alunni dell’ istituto comprensivo Tolstoj, che ogni anno prendono parte attivamente alla manifestazione, insieme alle loro insegnanti. E poi gli stranieri, soprattutto pakistani, che hanno marciato danzando a ritmo di musica. Così, chi ha incontrato il corteo lungo la strada è stato invogliato e invitato a farne parte. La novità di quest’anno è stata la partecipazione delle donne pakistane: madri e figlie hanno marciato insieme a tutti gli altri, indossando i loro tipici vestiti, col velo in testa. Non hanno voluto mancare i sacerdoti delle parrocchie e i missionari saveriani. Don Elio Burlon, al termine della manifestazione ha pubblicamente salutato gli amici musulmano. Il corteo ha fatto tappa all’oratorio centrale, accolto da don Giuseppe Maggioni. Qui si è tenuto il gesto preparato dagli alunni delle scuole Tolstoj, che hanno letto pensieri e poesie sui diritti umani e distribuito a tutti dei cartoncini con le mani colorate. La manifestazione si è poi conclusa in piazza Conciliazione, con i gesti finali: la ricostruzione di un grande puzzle, con un disegno realizzato da Manal, iracheno scappato dalla guerra. Subito dopo, un momento di silenzio per ricordare le vittime delle violazioni dei diritti umani, dai cristiani dell’India ai monaci tibetani, fino agli episodi di razzismo avvenuti negli ultimi tempi in Italia. E’ stato letto il messaggio finale in italiano, arabo e urdu (lingua del Pakistan) “Abbiamo diritto alla gioia, abbiamo diritto alla diversità che è connaturata con il mistero della vita. Insieme, qualsiasi sia il colore della pelle la religione la cultura la nazionalità o l’etnia, possiamo vivere meglio dando un futuro all’umanità. La paura invece è morte. Occorre ritrovare nel cuore di ciascuno il coraggio di sperare. E’ questo l’augurio che facciamo a tutti". La manifestazione ha avuto il patrocinio del comune di Desio, ma alla serata non ha partecipato nessun rappresentante istituzionale.



Gioved́, 30 ottobre 2008