6a GIORNATA ANNUALE DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO(5 OTTOBRE 2007)
Una riflessione sulla giornata del dialogo

di Breigheche Dr.Aboulkheir

Comunità Islamica, Trento


Cari amici e fratelli
Non c’e’ dubbio che l’umanita’ oggi sta attraversando un momento critico della sua storia e della sua esistenza frutto dei reciproci pregiudizi e dei luoghi comuni.
Creare occasioni per stare insieme e per un dialogo costruttivo diventa un gesto molto importante e tanto utile per cancellare i pregiudizi e i stereotipi e per limitare i danni di chi soffia sul fuoco dell’intolleranza.Non solo, ma per costruire INSIEME ponti tra le varie appartenenze e un nuovo modo di relazionarsi basato sul rispetto reciproco e della condivisione dei valori umani comuni come per costruire una società basata non solo sulla giustizia e pace , ma anche e soprattutto sull’amore, il perdono, la misericordia e la fratellanza.
Forse non siamo figli degli stessi genitori, Adamo ed Eva?
Forse non siamo creature dello stesso Dio? Dio di tutti ,che adorano e al quale si rivolgono tutti i credenti che ci invita ad amarci e rispettarci,ad aiutarci e conoscerci sempre meglio:
"O gente , in verita’ vi ho creati maschio e femmina e ho fatto di voi popoli vari e tribu affinché vi conosciate a vicenda" Corano.
Da qui l’importanza di conoscerci sempre meglio e di piu,senza pregiudizi e stereotipi, fratelli nell’umanita’, cittadini di questa patria comune,la terra con tutte le cose belle che contiene,con tutta la sua ricchezza, per poter difenderla e costruirla bene INSIEME contro le intemperie e le difficolta’esistenti in molti,troppi luoghi:malattie gravi e/o endemiche, poverta’, guerre, violenza, analfabetismo .
Attenzione pero’!:malattie gravi sono anche l’odio,l’intolleranza, la xenofobia,il razzismo, la fobia nei confronti del diverso.Questa e’ la vera poverta’ e il vero analfabetismo.
Ecco allora riemerge l’importanza dell’insistere per la via del dialogo e dell’incontro,soprattutto quando qualcuno vuol far capire che diversita’ vuol dire inimicizia o contrasto,mentre e’ la natura stessa ci insegna che diversita’ uguale bellezza , e tra gli uomini e’ ricchezza .
Significativo il versetto del Corano a questo riguardo:
“Se avesse voluto il tuo Signore avrebbe fatto di tutti un unico popolo,ma non smetteranno di essere diversi tra di loro,e per questo li ha creati”.
Come e’ significativo l’invito dell’Islam al dialogo:
“Dialogate con la gente della scrittura con belle maniere.Dite :il nostro e il vostro Dio e’ l’Unico”
C’e’bisogno allora di maggior modestia e disponibilita’ per stare insieme per vincere i dubbi,i pregiudizi e l’ignoranza.
Alzare i muri tra le persone e i gruppi non fara’ altro che aumentare il rischio della disgregazione sociale e dell’intolleranza.
C’e’ bisogno di aprire non solo le porte ma soprattutto i cuori e la mente su una realta’ nuova ma destinata a durare per sempre, irreversibile, quella cioe che il vicino di casa o di banco di scuola, piuttosto che il cliente, il paziente, il medico o l’ingegnere, il professionista, il commerciante, l’operaio, come il datore di lavoro puo essere di colore diverso o di fede diversa,ma sempre di uguale dignita’, con tutti i diritti e i doveri della cittadinanza morale e materiale.
Stiamo concludendo noi musulmani il digiuno del mese di Ramadan.Abbiamo ricevuto molti apprezzamenti per questo sforzo di purificazione, tra questi gli auguri del Ponteficio Consiglio per il Dialogo interreligioso del Vaticano e di altre istituzioni.
Abbiamo digiunato e pregato tutti i giorni nel segno della fede nell’Unico Dio che unisce tutti i credenti, ricordando la gente che soffre, che ha fame, gli ammalati, i bisognosi, gli emarginati, tutti coloro che soffrono in silenzio, offrendo a loro nei limiti del possibile un gesto di solidarieta’ concreto:il prezzo di un pasto, di una cartella con l’arredo necessario per i scolari, un vestito per i quasi nudi durante il caldo e/o il freddo.
Ma se abbiamo fatto tutto questo lo abbiamo fatto per noi stessi. E’ un minimo del dovere di solidarieta’ che tutti dobbiamo verso di loro.
Venerdi sera saremo felici di stare insieme con gli amici cristiani e con tutti coloro che desiderano condividere con noi questa gioia, consumando insieme a noi una modesta cena che conclude una faticosa giornata di digiuno.


Breigheche Dr.Aboulkheir
Comunità Islamica, Trento (tel. 335.6450000)



Giovedì, 04 ottobre 2007