VI Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico
Resoconto dell’incontro tenuto a Carrara (MS)

di past. Letizia Tomassone

incontro di dialogo interreligioso cristiano-islamico in occasione del penultimo venerdì di Ramadan - 28 settembre


Il dialogo tra cristiani e musulmani è esperienza viva e reale che produce frutti di fraternità, speranza e convivialità anche qui nella nostra terra apuana dove si è ormai consolidata una collaborazione tra fedeli cattolici, protestanti e musulmani. Essa non si colloca prima di tutto al livello istituzionale bensì in un’esperienza di base, di persone, di famiglie, di giovani e ragazzi che si conoscono, si stimano, si incontrano condividendo obiettivi comuni pur nella differenza delle fedi e delle esperienze culturali e religiose.
Per questo motivo, anche quest’anno, fedeli cristiani e musulmani hanno deciso di esprimere la loro voglia di "costruire speranza e convivialità" attraverso un incontro di riflessione e di preghiera che si terrà nel penultimo venerdì di Ramadan, il 28 settembre, a Carrara presso il Mulino Forti alle ore 18,15.
Se l’incontro è stato preparato dai rappresentanti delle comunità -don Luca Franceschini per i cattolici, la pastora Letizia Tomassone per i metodisti e l’imam Youssef Sbai per i musulmani- l’intenzione è quella di lasciare spazio ai giovani primi protagonisti dell’esperienza della fede e del dialogo. Saranno quindi loro a raccontare la loro speranza, la loro esperienza, le loro difficoltà. Come sempre al confronto e alla preghiera seguirà un momento di condivisione dei cibi delle diverse tradizioni come momento di festa attorno alla stessa mensa. Ovviamente l’incontro è aperto a tutti coloro che condividono gli obiettivi che l’iniziativa si propone.
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di seguito il testo dell’appello predisposto per la giornata a livello nazionale.
In vista della sesta giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico che quest’anno cade il 12 ottobre prossimo, è opportuno cominciare a riflettere su che cosa è possibile realizzare per fare in modo che quella giornata possa aiutarci a "costruire speranza e convivialità" in un mondo senza più guerre e dove tutti, maschi e femmine, credenti e non credenti, popoli di tutte le etnie e continenti, prendano coscienza del fatto di appartenere alla stessa umanità.
Sentiamo molto pressante la necessità di rilanciare in Italia i temi del dialogo interreligioso, in particolare quello con l’Islam, che vediamo sempre più minacciato e ricacciato indietro, come dimostrano, fra l’altro, anche le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti studiosi e amici del dialogo come i prof. Stefano Allievi, Renzo Guolo e Paolo Branca.
In questi anni si sono moltiplicate le giornate istituzionali di "dialogo": in realtà i mezzi di comunicazione di massa non cessano di suonare la marcia funebre della guerra e dell’odio fra le nazioni, i popoli, le religioni, le culture diffondendo razzismo e violenza.
La differenza, come sempre, la può fare l’iniziativa dal basso, quella che rompe gli schemi delle persone intruppate nelle rispettive appartenenze, quella che mette a contatto donne e uomini delle varie religioni o senza religione che si incontrano per dire che non ne possono più di odio e di religioni al servizio dei potenti di turno, che spingono i propri aderenti a combattere contro altre donne e uomini di fede diversa.
Invitiamo perciò tutte le comunità cristiane e quelle islamiche, a voler rimettere insieme dal basso tutte quelle forze che negli scorsi anni si sono date da fare per realizzare la giornata del dialogo cristiano islamico.
Vi invitiamo a formulare appelli locali costruiti insieme fra cristiani e musulmani, per sollecitare quanti si sono sbandati sotto i colpi dei nemici della pace e stanno pian piano perdendo la speranza.
Occorre muoversi prima che sia troppo tardi perché, come tutte le piante, anche quella del dialogo ha bisogno di cure, di concime, di dissodamento del terreno, di potatura dei rami secchi per ridare nuova vita a tutto il tronco. C’è bisogno anche di validi contadini che sappiano fare tutto questo se si vuole raccogliere frutti buoni.
Abbiamo bisogno gli uni degli altri per poter lasciare il mondo migliore di come ognuno di noi lo ha trovato.
Sollecitiamo le organizzazioni cristiane e musulmane che in questi anni si sono mobilitate per il dialogo a tenere incontri congiunti, magari utilizzando il periodo estivo durante il quale ogni organizzazione da vita a momenti di riposo e riflessione. Che ognuno si sforzi di pensare a cosa poter fare e su quali temi, partendo dalla propria realtà locale, per rimettere in moto il popolo del dialogo.
Ci auguriamo che nella prossima Terza Assemblea Ecumenica di Sibiu del 4-9 settembre possa essere avanzata l’idea di una giornata ecumenica di dialogo cristiano islamico a livello europeo.
Ci auguriamo che anche quest’anno si possa fare tutt’insieme uno sforzo sulla via del dialogo e della pace.




Domenica, 30 settembre 2007