“Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno perdonate”
(Mc 11,25)

Un appello straordinario per il dialogo cristianoislamico


Il Comitato Organizzatore della Giornata del dialogo cristianoislamico
La Comunità dell’Arca di Lanza del Vasto

Care amiche, cari amici,
Le religioni non hanno motivo per combattersi. Quando lo fanno ciò dipende dal fatto che esse si sono messe al servizio non di Dio, che, in tutte le religioni, chiede di non uccidere, ma di questo o quel gruppo economico, politico e militare che si contrappone con altri gruppi simili per interessi che nulla hanno a che vedere con alcun tipo di volontà divina.
Occorre perciò urgentemente che le religioni, tutte le religioni, scelgano decisamente di liberarsi da tutto ciò che le lega ai poteri politici, economici e militari che le hanno trasformate in strumenti di oppressione dei popoli anziché di loro liberazione dalla paura e dalla schiavitù.
Se è vero che Dio è amore, non si può consentire a nessuno di utilizzare il nome di Dio per promuovere appelli che di fatto incitano allo scontro, perché, come ci insegna la storia, alle parole poi seguono i fatti.
Come cristiani impegnati da tempo nel dialogo interreligioso ed in particolare in quello cristianoislamico, facciamo un appello a tutti coloro che si dicono cristiani, ad abbassare ogni arma, verbale o materiale. E lo facciamo nel nome di quel Gesù che impedì a Pietro di difenderlo dalle guardie che lo arrestavano e che perdonò sulla croce i propri carnefici. Non può essere seguace di quel Gesù chi si arma per uccidere, chi produce armi di distruzione di massa, chi già le ha utilizzate contro città inermi (ricordiamo Hiroshima e Nagasaki) e chi progetta di utilizzarle nei prossimi mesi e che di fatto le utilizza già in giro per il mondo. I tragici attentati alla moschea di Samarrà, indicano con chiarezza quale sarà il nuovo fronte bellico della guerra mondiale iniziata l’11 settembre del 2001 e che finora ha portato all’apertura di due fronti bellici in Afghanistan e Iraq dove ancora si combatte e si muore.
C’è bisogno perciò di una mobilitazione straordinaria di tutti per impedire questa nuova avventura militare. E le religioni possono dare il loro contributo determinante proprio a partire dal momento drammatico che stiamo vivendo, mobilitandosi per sviluppare il dialogo invece che la violenza e la contrapposizione.
Per noi cristiani sta per aprirsi un tempo di riflessione, quello che le varie confessioni cristiane chiamano di quaresima o tempo di passione, che ci porterà poi alla celebrazione della pasqua. Senza una nostra mobilitazione straordinaria rischiamo di non riuscire a celebrare questa pasqua a causa dei venti di guerra che si fanno sempre più impetuosi e minacciosi.
Vi chiediamo perciò di dare vita, in tutti i venerdì di questo tempo di quaresima/passione a giornate di digiuno, di dialogo e di preghiera con i musulmani. Vi chiediamo di digiunare nei giorni di venerdì 3,10,17,24,31 marzo e 7 aprile prossimi, invitando le associazioni islamiche del proprio territorio a momenti di dialogo e preghiera comune. Scambiamoci visite nelle moschee e nelle chiese, invitiamo musulmani, dopo il digiuno, a momenti di agape fraterna. Devolviamo ciò che ognuno risparmia con il digiuno ad iniziative di solidarietà sociale. Riflettiamo insieme sui contenuti della comune fede nel Dio unico.
Un primo appello in questo senso viene dal «Gruppo ’Camminare Insieme’ per il Dialogo Interreligioso» di Fiorano e Sassuolo, composto di famiglie cattoliche e musulmane, che faranno insieme il percorso della quaresima/passione. Altre esperienze simili si faranno in altre città italiane. Una prima giornata di digiuno e di preghiera è stata promossa lo scorso 24 febbraio dalla Comunità dell’Arca.
E affinché la preghiera per la pace possa avere un senso, per noi cristiani è fondamentale scoprire il dono del perdono: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno perdonate”, ci dice Gesù nel Vangelo di Marco. E se vogliamo che questa preghiera venga accolta, c’è bisogno che ognuno sposi pienamente la vita e la pratica di Gesù, che non ha promosso mai guerre, che non ha chiesto a nessuno di uccidere in suo nome, che anzi ha lodato a più riprese esponenti di altre religioni quali samaritani o pagani e ha accolto quelli che la società rifiutava. Come dice il Vangelo di Giovanni “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi chiedete quel che volete e vi sarà dato” (Gv 15,7).
Contiamo come sempre sulla mobilitazione dal basso di ognuno perché la pace appartiene a tutti e tutti abbiamo il dovere di impegnarci fino in fondo per difenderla.

27-2-2006


Il Comitato Organizzatore della Giornata del dialogo cristianoislamico
La Comunità dell’Arca di Lanza del Vasto


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Testo dell’appello in formato pdf da scaricare e stampare



Martedì, 28 febbraio 2006