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Le diverse centinaia di cristiani di tutte le confessioni (leader
di chiese, di movimenti e di riviste, teologi, educatori alla pace
e all'intercultura, operatori del dialogo e della carità fraterna)
e i molti musulmani residenti in Italia che negli scorsi mesi hanno
sottoscritto congiuntamente un "Appello ecumenico per una giornata
del dialogo cristianoislamico" guardano con estremo favore e
con grande speranza alla Giornata di preghiera delle religioni per
la pace che si terrà ad Assisi il prossimo 24 gennaio.
I firmatari, cui è giunta fra l'altro l'adesione al progetto
da parte del Presidente della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo
della CEI, l'arcivescovo di Perugia mons. Giuseppe Chiaretti, e del
Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia prof.
Gianni Long, si augurano che da Assisi giunga non solo una spinta
decisiva per la scelta del dialogo, del confronto e del reciproco
rispetto tra tutte le donne e gli uomini, ma anche un'indicazione
precisa di metodo per le nostre chiese e le nostre comunità
religiose.
Essi ribadiscono, infatti, che proprio quanto è accaduto nelle
scorse settimane negli Stati Uniti, in Afghanistan e in Medio Oriente,
e i suoi riflessi negativi nella vita sociale in tanti altri paesi
fra cui l'Italia, ci chiamino in particolare ad accelerare il processo
di reciproca stima e conoscenza fra cristiani e musulmani: in mancanza
del quale appare difficile ipotizzare passi avanti sul piano delle
relazioni interreligiose, soprattutto con quei musulmani che sono
da tempo nostri compagni di strada sul cammino della costruzione di
una società pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti
umani e dei valori democratici.
Assisi 2002 sarà senza dubbio un "evento" straordinario.
I firmatari si augurano però che non si tratti solo di un "evento"
puramente mediatico, e che lo "spirito di Assisi" e dell'annuncio
di un Vangelo francescanamente "sine glossa" riesca a permeare,
dal 25 gennaio, ogni scelta, ogni gesto, ogni azione delle chiese
e delle comunità locali, fino a far sì che il dialogo
ecumenico e interreligioso diventi un elemento decisivo e "normale"
della pastorale, degli studi teologici, della vita quotidiana dei
credenti in Cristo Signore. In tale direzione, una volta di più,
evidenziano che l'adozione, in chiave ecumenica, di una "Giornata
del dialogo cristianoislamico" da parte delle chiese italiane
- a imitazione del recarsi mite del Poverello di Assisi alla dimora
del Sultano - costituirebbe un segnale estremamente rilevante contro
ogni tentativo di far risorgere antistorici scontri di civiltà
e assurde guerre di religione, oltre che la prima esperienza del genere
nell'intera Europa.
APPELLO ECUMENICO PER UNA GIORNATA DEL DIALOGO CRISTIANOISLAMICO
"Noi, cristiani e cristiane di diverse confessioni e laici, impegnati
da anni nel faticoso cammino del dialogo coi musulmani italiani o
in un lavoro culturale sull'islam, crediamo che l'orrendo attentato
di New York e Washington costituisca una sfida non solo contro l'occidente
ma anche contro quell'islam, largamente maggioritario in tutto il
mondo, che si fonda sui valori della pace, della giustizia e della
convivenza civile. Pensiamo che quanto è accaduto non debba
in alcun modo mettere in discussione o rallentare l'itinerario del
dialogo. Anzi, riteniamo che proprio i commenti e gli avvenimenti
succeduti a quel tragico evento ci chiamino ad accelerare il processo
di reciproca conoscenza, senza il quale ci sembra difficile ipotizzare
passi avanti sul piano delle relazioni interreligiose, in particolare
con quei musulmani che sono da anni nostri compagni di strada sul
cammino della costruzione di una società pluralista, accogliente,
rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici.
Per questo, chiediamo alle chiese italiane e ai loro responsabili
di prendere in considerazione (nello spirito del documento conciliare
"Nostra Aetate", della "Charta Oecumenica", delle
visite di Giovanni Paolo II a Casablanca e Damasco e del recente incontro
di Sarajevo fra i leader delle comunità cristiane e dei musulmani
d'Europa) la creazione di una "Giornata del dialogo cristianoislamico".
Siamo ben consapevoli che l'istituzione di una simile Giornata non
risolverà certo ogni problema, e che potrebbe - come in altre
situazioni simili - risolversi in una sterile celebrazione rituale:
siamo convinti, peraltro, che si tratti di un piccolo segnale nella
direzione di un incontro che, in ogni caso, sta nella forza delle
cose.
Con un augurio sincero di shalom - salaam -pace!"
PRIMI FIRMATARI (4 novembre 2001)
-Maurizio Abbà, pastore valdese, Alessandria
-Gianpaolo Anderlini, redattore di "QOL", Fiorano Modenese
(Mo)
-Giovanni Anziani, pastore metodista, Milano
-Don Liborio Asciutto, presidente del Centro ecumenico "La Palma",
Cefalù (Pa)
-Franca Ciccòlo Fabris, segretaria dell'Associazione Italiana
"Amici di Nevè Shalom - Waahat as-Salaam", Milano
-Agnese Cini, presidentessa di "Biblia", Firenze
-Giancarla Codrignani, filosofa, Bologna
-Don Valentino Cottini, biblista e islamologo, Verona
-Paolo De Benedetti, Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale,
Milano
-Don Tonio Dell'Olio, coordinatore nazionale di "Pax Christi"
e direttore di "Mosaico di Pace", Bisceglie (Ba)
-Padre Arnaldo De Vidi, direttore di CEM Mondialità, Brescia
-Fra Marcello Di Tora o.p., direttore del Centro di Studi per il Dialogo
con l'Islam, Palermo
-Mons. Antonio Forte, vescovo della diocesi di Avellino, Avellino
-Davide Frasnelli, giornalista e scrittore, Roma
-Lidia Maggi, pastora battista, Cinisello Balsamo (Mi)
-Raffaele Mantegazza, Università di Milano-Bicocca, Monza (Mi)
-Domenico Manaresi, casalingo, Bologna
-Elena Milazzo Covini, presidentessa del SAE, Milano
-Don Carlo Molari, teologo, Roma
-Antonio Nanni, responsabile Ufficio studi ACLI nazionali, Roma
-Paolo Naso, direttore di "Confronti" e di "Protestantesimo",
Roma
-Enrico Peyretti, redattore de "Il foglio", Torino
-Brunetto Salvarani, coordinatore degli Incontri cristiano-musulmani
di Modena, Carpi (Mo)
-Giovanni Sarubbi, giornalista, direttore de "Il dialogo",
Monteforte Irpino (Av)
-Don Ermis Segatti, Facoltà Teologica di Torino, Torino
-Maria Vingiani, fondatrice del SAE (Segretariato Attività
Ecumeniche), Roma
Per ulteriori informazioni e per firmare l'Appello: Tel. 335-5638950
E mail: b.salvarani@carpi.nettuno.it oppure redazione@ildialogo.org
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