Se ne parlava da anni
Presentata a Bruxelles la Carta dell’Islam in Europa

ma la montagna ha partorito un topolino...ammaestrato


di Hamza R. Piccardo

Riprendiamo questo testo dal sito www.islam-online.it


Devono avere speso parecchi soldi i fratelli del FIOE per realizzare l’evento mediatico della presentazione della Carta dell’Islam in Europa. La Repubblica di ieri giovedì 10 ne ha fatto una paginata e non c’è stata grande agenzia di stampa in Europa e in Italia che non abbia fatto diversi lanci in proposito.

Il testo (che pubblichiamo qui di seguito) circolava già da diversi anni, lo giudicammo a prima vista piatto, senza tensione spirituale nè civile: un compitino per dire alle istituzioni europee: "siamo moderati, ehi, guardate quanto siamo moderati, non potete non accettarci, noi abbiamo accettato quasi tutti vostri punti di vista  e sorvoliamo su quelli che proprio non ci vanno giù".

Oggi la versione che ci è stata trasmessa conferma quell’impressione.

La jamaha europea dei Fratelli Musulmani ha perso una buona occasione per approfittare della grande tribuna mediatica che si era in qualche modo conquistata per proporre a quasi mezzo miliardo di cittadini UE un’alternativa alla miseria spirituale e politica che stanno soffrendo.

Illustrando la Carta il portavoce del FIOE ha parlato di una gestazione durata 8 anni, beh, allora la montagna ha partorito davvero un topolino...ammaestrato.

Questo l’abstrac del documento:

1. siamo qui per rimanervi, non siamo di passaggio;

2. abbiamo storia e valori, parliamone;

3. non abbiate paura della nostra legge, il sistema giuridico islamico è "elastico" (sic, vedi punto 4);

4. riconosciamo "la perfetta uguaglianza tra uomo e donna" 

5. siamo fautori della famiglia tradizionale e vogliamo difenderne la continuità,

6. siamo universalisti, antirazzisti, sostenitori della libertà di coscienza e contro le devianze che essa potrebbe causare ci limitiamo a "raccomandare il rispetto dei vaoli morali e delle regole di diritto" (punto 9);

7. condanniamo il terrorismo e giustifichiamo il jihad militare solo come diritto (degli Stati) di difendersi in caso di aggressione;

8. riteniamo che la democrazia sia in qualche modo la forma contemporanea della "shura" la consultazione islamicamente intesa " che garantisce lalibertà di scelta dei rappresentanti e dei responsabili politici, il rispetto del pluralismo e dell’alternanza pacifica al potere e la separazione dei poteri". (ah si? ma dove vivonmo questi???ndr

9. Siamo ecologici, amiamo l’ambiente e gli animali.

10. faremo il possibile per essere uniti al nostro interno

11. Apparteniamo agli Stati in cui viviamo anche se facciamo parte di una Umma verso la quale sentiamo fraternità e "Questo legame può essere orientato per aiutare ad approfondire la comunicazione e rafforzare la collaborazione tra l’Europa ed il mondo islamico ed ampliare le vie della cooperazione tra i popoli e gli Stati del mondo"

12. rispettiamo le leggi degli Stati e ci conformiamo ad esse e in caso di "divergenze" faremo appello "alle autorità competenti per trovare soluzioni".

13. chiediamo la pienezza della libertà religiosa, nei riti, nei luoghi di culto, nell’alimentazione e nell’abbigliamento;

Nessuna specificità nella nostra presenza come motore di cambiamento della società, nessuna critica al materialismo dominante, all’edonismo, nessuna solidarietà con i reietti del mondo, non una parola sulle guerre che l’Europa, al seguito degli USA,  sta portando nel mondo ,

Se leviamo qualche parola araba il testo potrebbe andare bene anche per il PD o la CDL e infatti il forzaitaliota Mario Mauro vice presidente del Parlamento Europeo ha dichiarato che "possiamo costruire un contributo positivo dello sviluppo della tolleranza rigettando la nozione che l’Islam e’ in qualche modo incompatibile con la democrazia occidentale".



carta dell’islam d’Europa

Introduzione



La presenza islamica in Europa, con gli elementi di diversità che la caratterizzano, è caratterizzata anche da una serie di denominatori comuni che rendono necessario che essa si esprima in modo chiaro e coerente riguardo ai principi religiosi su cui si basa ed alla sua integrazione nella società. Allo stesso tempo le società europee hanno bisogno di avere una visione globale che le aiuterebbe a rapportarsi in modo positivo con questa sua importante componente, che conta ormai decine di milioni di persone distribuite in tutta Europa.

Le ragioni principali che confermano il bisogno di avere una visione generale della presenza islamica in Europa sono le seguenti:



-         La presenza storica dell’islam in un certo numero di Paesi dell’Europa Orientale, ed il fatto che i musulmani che vivono nell’Europa Occidentale vi si siano stabiliti in modo permanente, passando da una presenza temporanea di immigrati stranieri ad una residenza permanente che ha dato origine alla nuova generazione dei figli degli immigrati che non ha altra cittadinanza se non quella dei Paesi Europei in cui sono nati e cresciuti, e nel cui ambiente culturale e sociale sono maturati. Quella dell’islam in Europa non è una presenza passeggera, l’islam è ormai uno dei componenti della società europea visto che rappresenta la seconda religione in molti Paesi Europei, ufficialmente riconosciuto da alcuni Paesi, così come sono stati ufficialmente riconosciuti i suoi rappresentanti, ed è in corso il suo riconoscimento in altri Stati Europei.



-         I Paesi Europei sono invitati a stabilire delle regole di cooperazione con l’islam europeo tramite orientamenti chiari in materia di cittadinanza , che garantiscano i diritti dei musulmani come minoranza religiosa, facilitando una loro partecipazione positiva nella società. Nonostante le differenti modalità, i diversi approcci, con i quali i Paesi Europei si stanno misurando con questa questione, dovute a situazioni diverse rispetto a questa presenza, sarebbe utile e nell’interesse di tutti che ci fosse un confronto ed un’interazione delle diverse esperienze in questo ambito. Questo permetterebbe l’elaborazione di principi e di politiche di cooperazione positivi con il partner “islam d’Europa”.



-         La diffusione dell’islam nel mondo, come una delle più grandi religioni, con tutto il suo importante bagaglio di spiritualità, civiltà ed umanità, ed il bisogno di comunicazione e di avvicinamento tra l’islam e l’occidente in generale e l’Europa in particolare, rendono necessaria per l’interesse collettivo la realizzazione di un tentativo di interazione fruttuosa con la presenza islamica in Europa. Questa collaborazione avrà delle conseguenze positive come il rafforzamento ed il miglioramento delle modalità di cooperazione per l’instaurazione della giustizia e della pace nel mondo.



-         L’importanza degli sforzi di avvicinamento impiegati per l’Unione Europea che si sta allargando giorno dopo giorno, da una parte, e l’importanza della presenza islamica nei Paesi Europei dal punto di vista sociale e associativo, associazioni islamiche numerose che cercano di approfondire il dialogo e l’interazione tra di loro, questo ed altro ci invita a rafforzare tutto ciò che contribuisce all’unificazione dei nostri principi e valori. Questa carta è considerata come uno degli elementi che contribuiscono a realizzare l’unione di intenti a cui aspiriamo, in sintonia con il processo generale di unificazione dell’Europea. Tutte queste considerazioni hanno portato le organizzazioni islamiche a sottoscrivere una carta dell’islam europeo, nella speranza che serva a porre delle basi comuni per l’instaurazione di condizioni positive che fanno della presenza islamica un fattore utile per la società europea aprendo dei ponti di comunicazione e collaborazione tra l’Europa e l’islam nel mondo, lontano da ogni orientamento estremista o di emarginazione. Il ruolo di questa carta è di sottolineare un certo numero di concetti e principi che riassumono le regole generali del pensiero islamico, e di porre le basi di un’interazione con la società alla luce dell’esperienza islamica e del suo back-ground. Ciò costituirà per i musulmani d’Europa un riferimento religioso e intellettuale, e farà comprendere con chiarezza alle società europee quale sia la natura della presenza islamica.



Elementi della carta dell’islam d’Europa.



Parte prima: principi fondamentali dell’islam



1-    La nostra comprensione dell’islam poggia su principi fondamentali tratti dalle fonti principali dell’islam: il Corano e la Sunna, nel rispetto del consenso generale e prendendo in considerazione il contesto attuale e contemporaneo e nel rispetto della realtà europea e delle sue specificità.



2 – La comprensine dello spirito autentico dell’islam si basa sul principio della “wasatiya” ( = medietà e moderazione ) insieme agli scopi generali di questa religione, che non si riconosce nell’eccesso e nella negligenza e che unisce in armonia la guida della Rivelazione alla luce dell’intelletto, nel giusto equilibrio tra le necessita materiali dell’uomo e le sue aspirazioni spirituali.



3 – L’islam, con i suoi principi, le sue leggi ed i suoi valori comprende tre ambiti:

A) La fede che si fonda su sei pilastri: la fede in Dio, nei Suoi profeti, nei Suoi angeli, nei Suoi libri, nel giorno del giudizio, nel destino.

B) La “shari’a”, le regole del comportamento islamico che riguardano il culto, il modo con cui il musulmano deve rapportarsi con Dio e con le persone, nei differenti ambiti della vita,

C) L’etica e la morale islamica, che da indicazioni per seguire la via per il compimento del bene. Questi tre ambiti sono interdipendenti e complementari convergono verso un unico obiettivo che consiste nel ricercare e favorire tutto ciò che è utile e positivo e nel respingere tutto ciò che è dannoso, nell’interesse dell’individuo e della collettività.



4 – Tra le caratteristiche generali dell’islam troviamo il pieno rispetto per l’umanità in generale, l’islam si distingue anche per l’elasticità del suo sistema giuridico ed il rispetto del pluralismo e della naturale diversità tra le persone.



5 – L’islam ha onorato l’essere umano e ha affermato la sua dignità considerandolo vicario di Dio sulla Terra, Questa dignità riconosciuta a tutti gli esseri umani, uomini o donne essi siano, è uno dei valori fondamentali che devono essere rispettati nel corso della programmazione delle politiche e degli orientamenti nei vari ambiti della vita. Il rispetto della dignità dell’uomo consiste anche nel proteggerlo da tutto ciò che può danneggiare la sua salute fisica e mentale, o da chi può approfittare della sua debolezza per sfruttarlo o privarlo dei suoi diritti.



6 -  L’islam accorda un interesse particolare alla dimensione sociale ed invita alla misericordia, all’aiuto reciproco, alla solidarietà ed alla fraternità. Questi valori si ritrovano in particolare nei diritti dei genitori, dei parenti e dei vicini, ed anche nei diritti dei poveri e dei bisognosi, degli ammalati e delle persone anziane, qualunque sia la loro fede o nazionalità.



7 - L’islam invita alla perfetta uguaglianza tra uomo e donna in quanto esseri umani, nel reciproco rispetto e considera la vita umana equilibrata quella che si basa sulla complementarità e l’armonia tra l’uomo e la donna e rinnega ogni comportamento che sottovaluta la donna o che la priva dei suoi diritti, anche se purtroppo abitudini errate sono presenti in certi ambienti musulmani. L’islam non permette che la donna sia sfruttata o che sia trattata semplicemente come oggetto di piacere.



8 – L’islam considera la famiglia unita dal legame di matrimonio tra un uomo ed una donna il luogo naturale ed ideale per la crescita delle generazioni future, essa è anche fonte di felicità per l’individuo e di stabilità per la società. Per questo l’islam raccomanda di dotarsi e di mettere in atto tutte le disposizioni ed i mezzi atti a consolidare la famiglia e a difenderla da tutti gli elementi suscettibili di indebolirla o di marginalizzare il suo importante ruolo.



9 – L’islam rispetta i diritti dell’uomo e richiama all’uguaglianza tra tutti gli esseri umani, rifiuta ogni forma di segregazione razziale, proclama la libertà e condanna la costrizione nella religione dando ad ogni persona la libertà di credere ciò che vuole. Allo stesso tempo, grazie alla sua visione equilibrata della libertà, l’islam raccomanda il rispetto dei valori morali e delle regole di diritto, per evitare che questa libertà non si trasformi in danno alle persone e ai beni.

10 – L’islam invita alla conoscenza reciproca tra le persone, al dialogo, alla collaborazione ed alla cooperazione tra i popoli e le nazioni, al fine di realizzare una migliore convivenza e di garantire la pace nel mondo. Il termine “jihad” presente nelle fonti islamiche significa sforzarsi per il bene, partendo dallo sforzo che l’individuo compie per migliorare se stesso, per comprendere anche lo sforzo compiuto affinché venga rispettato il diritto e la giustizia dalle persone. Il jihad inteso come scontro armato è inteso come guerra difensiva a cui uno Stato può ricorrere solo quando subisce un attacco dall’esterno. Questo diritto all’autodifesa previsto dai principi dell’islam è lo stesso principio sancito dalle leggi e dalle convenzioni internazionali.

Partendo da questo presupposto, l’islam rifiuta e condanna fermamente ogni forma di violenza e di terrorismo, sostiene le cause giuste, ed invita a mettere le persone nelle condizioni di difendere i propri diritti con i mezzi previsti dalla legge.



11 – L’islam raccomanda ai musulmani l’onestà ed il rispetto degli impegni presi e vieta loro il tradimento, la slealtà e l’imbroglio; ordina di comportarsi nel migliore dei modi non solo con tutte le persone bensì con tutte le creature.



12 – L’islam, partendo dal principio della “shura” (=consultazione) e considerando i risultati raggiunti dall’esperienza umana nel campo della politica, riconosce i principi su cui si basa il sistema democratico che garantisce la libertà di scelta dei rappresentanti e dei responsabili politici, il rispetto del pluralismo e dell’alternanza pacifica al potere e la separazione dei poteri.



13 – L’islam raccomanda all’uomo di usufruire del patrimonio naturale che è stato messo a sua disposizione nel rispetto dell’ambiente dall’inquinamento e dalla distruzione. L’islam ordina di difendere l’ambiente da tutto ciò che può compromettere il suo equilibrio naturale e raccomanda la salvaguardia del patrimonio naturale e la protezione degli animali.





Parte seconda: la presenza islamica nella società



Principi di comportamento e di collaborazione (?) nell’ambito islamico



1 – I musulmani d’Europa, nonostante le loro differenti origini etniche e culturali e la loro appartenenza a scuole di pensiero /giuridiche diverse, dal punto di vista delle fonti principali dell’islam, costituiscono un unico gruppo religioso unito dalla fratellanza nell’islam; allo stesso tempo i musulmani di ogni Stato Europeo sono legati tra di loro dal sentimento di appartenenza alla stessa entità nazionale. Ed ogni loro divisione è contraria allo spirito dell’islam che invita all’ unità.



2 – Considerando i principi della loro religione ed i loro comuni interessi,  i musulmani d’Europa sono invitati a far convergere i loro comuni intenti e a collaborare tra di loro, coordinando gli sforzi delle loro associazioni ed organizzazioni, senza che ciò intacchi il riconoscimento ed il rispetto della diversità che li caratterizza.



3 – I musulmani d’Europa oltre al sentimento di appartenenza agli Stati Europei nei quali vivono, si sentono parte dell’ ”umma” islamica. Il legame che unisce i musulmani d’Europa ai loro fratelli nel mondo, è lo stesso sentimento religioso che unisce gli appartenenti ad altre fedi religiose tra di loro. Questo legame può essere orientato per aiutare ad approfondire la comunicazione e rafforzare la collaborazione tra l’Europa ed il mondo islamico ed ampliare le vie della cooperazione tra i popoli e gli Stati del mondo.



Presupposti ed implicazioni della cittadinanza



1 – I musulmani d’Europa rispettano le leggi e le autorità dei rispettivi Stati, senza che ciò impedisca loro di difendere i loro diritti e di esprimere le loro opinioni e le loro posizioni sia a titolo individuale che collettivo, sia  per quanto li riguarda come gruppo religioso o che li riguarda più in generale come cittadini, così come previsto per tutti i cittadini. Per quanto riguarda le divergenze che possono sorgere tra alcune leggi e certi aspetti  particolari legati alla religione, i musulmani possono rivolgersi alle autorità competenti per trovare delle soluzioni che prendano in considerazione le loro necessità.



2 – Il principio della laicità che si fonda sulla neutralità dello Stato rispetto alle religioni, presuppone una relazione equa con tutte le religioni, e la possibilità per i loro adepti di manifestare le rispettive fedi sia nel pubblico che nel privato, individualmente o in modo congregazionale, conformemente a quanto previsto dalle dichiarazioni dei diritti dell’uomo e dalle convenzioni internazionali. Partendo da questo presupposto, i musulmani d’Europa, come comunità religiosa hanno il diritto di costruire le loro moschee, di creare le loro associazioni religiose, educative e sociali, di praticare il loro culto e i loro riti religiosi, e di rispettare le prescrizioni della loro religione nella loro vita quotidiana, sia per quanto riguarda la loro alimentazione, l’abbigliamento o altro.



3 – I musulmani d’Europa, in quanto musulmani e cittadini, sono convinti che sia loro dovere agire per il bene della collettività e per gli interessi generali della società. Sono altresì convinti che così come è loro dovere impegnarsi e spendersi per compiere i loro doveri civili, è loro dovere rivendicare i propri diritti. I principi fondamentali dell’islam prevedono che il cittadino musulmano debba essere attivo nella vita sociale, produttivo, benefico e altruista.



4 – I musulmani sono chiamati ad integrarsi in modo positivo nelle loro società, integrazione fondata su un equilibrio armonioso tra la conservazione della loro identità religiosa, ed i presupposti della cittadinanza. Ogni integrazione che nega ai musulmani il diritto di salvaguardare la loro identità religiosa non serve né gli interessi dei musulmani né quelli delle società in cui vivono.



5 – La cittadinanza positiva comporta la partecipazione politica a cominciare dall’esercizio del diritto di voto e dall’interazione con i partiti politici. Per questo i musulmani partendo dal presupposto di una cittadinanza attiva, credono nella positività ed operano per un loro coinvolgimento nell’ambito politico in generale. Li incoraggia in questo senso l’apertura delle organizzazioni politiche verso tutte le componenti della società, apertura che comprende ed incanala tutte le potenzialità e le idee.



6 – I musulmani d’Europa vivono in società pluraliste sia dal punto di vista confessionale che culturale e confermano il loro rispetto per questo pluralismo soprattutto perché l’islam conferma il principio del rispetto delle diversità.



Caratteristiche della partecipazione dei musulmani d’Europa



1 – L’ islam, con i suoi principi umanitari universali, crede nell’avvicinamento dei popoli nel rispetto dei loro diritti e delle loro specificità e nel rispetto delle regole di giustizia negli scambi e nella cooperazione tra le persone, e rifiuta ogni forma di dominazione e di sfruttamento. Partendo da questo presupposto, i musulmani d’Europa considerano come loro dovere contribuire all’approfondimento delle relazioni tra l’Europa e il mondo islamico, e per raggiungere questo obiettivo è necessario liberarsi degli stereotipi riguardo all’islam e all’occidente al fine di costruire delle basi solide per una migliore comunicazione tra i popoli e scambi fruttuosi tra le civiltà.



2 – L’islam, con il suo bagaglio di valori umani e di civiltà può contribuire tramite la sua presenza in Europa, a consolidare il ruolo dei valori generali di cui hanno bisogno le nostre società contemporanee, come i valori della giustizia, della libertà, della fratellanza, dell’uguaglianza, della solidarietà. Può inoltre contribuire a confermare gli aspetti umani e morali nel campo del progresso scientifico, tecnologico ed economico. Questo contributo avrà sicuramente dei benefici per tutti.



3 – La presenza dell’islam in Europa rappresenta un’opportunità per la realizzazione della conoscenza reciproca, della convivenza e del dialogo interreligioso, che l’islam incoraggia ed ordina di promuovere. Ciò può contribuire a consolidare il cammino verso la pace nel mondo



4 – I musulmani d’Europa rappresentano, grazie alla loro presenza nei diversi Stati, un fattore di sostegno e promozione degli sforzi di avvicinamento nell’ambito dell’Unione Europea. Ciò contribuirebbe a rendere l’Europa, anche grazie alle sue diverse e variegate componenti religiose e culturali, un importante polo di civiltà,  capace di ricoprire un ruolo di equilibrio tra le potenze mondiali.

Traduzione dall’originale in lingua araba
La traduttrice: Nibras Breigheche

Venerdì, 11 gennaio 2008